FAQ del Popolo della Famiglia

29 Gennaio 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Frequently asked questions. Faq. Al militante pidieffino in questi giorni arrivano sempre le stesse domande, le stesse questioni, le stesse argomentazioni. E allora sarà utile un prontuario di risposte che ognuno potrà arricchire con la propria sensibilità, la propria storia vissuta all’interno del Popolo della Famiglia, i propri rilievi critici.

Per comodità abbiamo raggruppato le Faq in 10 gruppi omogenei, a cui si può fornire adeguata risposta con un unico set di argomentazioni, da sviluppare nel confronto con l’interlocutore. Ricordando sempre la finalità di un movimento politico in una campagna elettorale: ottenere voti. I voti al Popolo della Famiglia arriveranno solo se stabiliremo un rapporto personale con il potenziale elettore, non contatti sbrigativi o peggio puramente virtuali. Per questo invito tutti i militanti pidieffini a uscire dalle maledette chat whatsapp dove si perde tanto tempo a discutere con i soliti cinque o sei inviati a fiaccare il morale del Pdf, che non si convinceranno mai e hanno solo a cuore il male del Pdf. Uscite da quei luoghi inutili e andate per strada a incontrare persone che non avete mai incontrato, che se parlate loro delle diatribe Pdf-Dnf vi guarderanno con la faccia a forma di punto interrogativo, perché ‘sta roba interessa genericamente a qualche migliaio di persone e forse qualche centinaio è il numero degli interessati a parlarne nello specifico. I voti validi espressi in un’elezione politica sono trenta milioni. Capite bene che sprecare tempo in una dialettica con poche centinaia, nel mese scarso di campagna elettorale che ci resta, è un crimine e una idiozia.

E ora andiamo con le Frequently Asked Questions raggruppate per tema omogeneo.

1. CHI SIETE?
Il Popolo della Famiglia è un movimento politico, come recita il nostro programma, “di ispirazione cristiana” fondato sulla dottrina sociale della Chiesa, ma aconfessionale e aperto al contributo di tutte le persone di buona volontà disponibili a battersi per la vita, per la famiglia naturale, per i disabili e gli anziani, per i più deboli, contro la cultura della morte e dello scarto. Siamo nati l’11 marzo 2016 dalla delusione del tradimento operato dai politici cattolici ai danni della piazza del Family Day sulla legge Cirinnà. Mario Adinolfi (presidente nazionale), Gianfranco Amato (segretario nazionale) e Nicola Di Matteo (coordinatore nazionale) sono stati tra i protagonisti e gli organizzatori dei due Family Day 2015 e 2016. Ci presentiamo a queste elezioni politiche sia alla Camera che al Senato in tutta Italia in posizione autonoma da tutte le coalizioni.

2. PERCHE’ NON VI SIETE COALIZZATI CON IL CENTRODESTRA?
L’analisi politica del Popolo della Famiglia è che l’intera classe politica sia compromessa e ambigua sul piano dei principi essenziali che ci interessano, che noi chiamiamo anche “non negoziabili”. Dal 2011 l’Italia è governata da un asse centrodestra-centrosinistra. Le peggiori leggi contro la vita e contro la famiglia (divorzio breve, legge Cirinnà, biotestamento) sono passate su iniziativa del centrosinistra ma con voti determinanti di decine di eletti del centrodestra. E sono stati proprio gli eletti del centrodestra a tradire la piazza del Family Day, venendo al Circo Massimo e venti giorni dopo votando la fiducia alla legge Cirinnà. Sul biotestamento quegli stessi eletti avrebbero potuto far saltare la legge che ucciderà per fame e per sete chi è in coma, semplicemente minacciando di mandare l’Italia all’esercizio provvisorio. Invece alla fine sul divorzio breve alla Camera su 630 aventi diritto al voto appena 19 voti contrari, sul biotestamento 37. Nessuna opposizione su queste leggi devastanti contro la famiglia e contro la vita, poi i voti decisivi per far passare la legge Cirinnà. Con questo centrodestra l’alleanza era impossibile sul piano dei valori condivisi e la ragione stessa della nascita del Popolo della Famiglia sta nella risposta al tradimento dei vecchi partiti di centrodestra che ormai hanno gli esponenti che vanno ai Gay Pride o, come Berlusconi, il Gay Pride ce l’hanno in casa. Giunte comunali anche a trazione leghista-meloniana autorizzano corsi gender nelle scuole, magari senza accorgersene perché non sono sensibili al tema. Per il popolo dei Family Day che ha considerato questo attacco alla vita e alla famiglia una vera emergenza, solo una rappresentanza autonoma che abbia la forza dei voti propri può condizionare e fermare questa continua discesa su un piano inclinato di relativismo etico che porterà a leggi sempre peggiori. Ora è il momento di dire basta e lo si fa portando in Parlamento decine di eletti del Popolo della Famiglia, facendogli superare lo sbarramento del 3% dei voti.

3. E SE IL 3% NON LO SUPERATE? IL MIO VOTO E’ SPRECATO?
Noi supereremo il 3%, se ognuno darà il suo contributo senza paura e senza farsi intimidire, sarà impossibile non farcela. Quand’anche dovessimo fermarci sotto la soglia dello sbarramento, sarebbe nato un movimento cristianamente ispirato che raccoglie centinaia di migliaia di voti che dice no alle leggi più tremende che vogliono devastare l’ordinamento giuridico italiano con norme contro la vita e contro la famiglia. I radicali hanno condizionato l’agenda parlamentare potendo contare raramente su più del 2% dei voti. Ora è tempo per i cattolici italiani e le persone di buona volontà di caricarsi la fatica e il rischio di una rappresentanza diretta e non mediata in politica, per fare da forza interdittiva alla nascita di ulteriori normative mortifere. Dai radicali bisogna apprendere il metodo e applicarlo in direzione evidentemente contraria. Un voto dato a questo progetto e sottratto all’astensione o a vecchi partiti disinteressati a difendere seriamente e con nettezza i principi non negoziabili, non può mai e poi mai essere considerato sprecato sul piano della coscienza.

4. E SE PURE DOVESTE PRENDERE IL 3%, NON E’ TROPPO POCO? SARESTE IRRILEVANTI CON UNO O DUE DEPUTATI
In un sistema tripolare dove è più che evidente che nessuno dei poli principali avrà mai la maggioranza assoluta (il Rosatellum è stato scritto per questo) il 3% con decine di eletti sarà determinante. O avremo zero eletti o ne avremo decine, non uno o due. E Alfano e Lupi in questa legislatura con una ventina di parlamentari avrebbero potuto fermare tutte le leggi peggiori perché erano numericamente determinanti per la maggioranza. Hanno preferito le poltrone e non hanno mai aperto la crisi su un tema etico. Noi del Popolo della Famiglia saremmo invece un presidio certo in questo senso: niente più contro la vita e contro la famiglia passerà con noi in Parlamento, i nostri numeri determinanti li faremo pesare.

5. MA SE VOTO PER VOI NON FAVORISCO IL PD O IL M5S? NEI COLLEGI UNINOMINALI VOI NON POTETE VINCERE
Le leggi peggiori approvate nell’ultima legislatura hanno avuto tutte come motore il Pd. Sono loro ad aver agito, per poi cercare nel centrodestra i voti determinanti per far passare le norme. La scelta va fatta a monte. Chi vota centrodestra come lo ha votato nel 2013 esprime volontà di continuità con questo metodo. Per votare l’elettore ha a disposizione una sola croce per ogni scheda, deve scegliere su quale simbolo farla. Volete votare come nel 2013, volete votare per il centrodestra? Votatelo. Sceglierete la continuità con l’esistente e la maggioranza centrodestra-centrosinistra scritta dal Rosatellum fin dal concepimento di questa legge elettorale spuria. Volete approfittare della possibilità unica di operare una rottura seria sui valori e cambiare un’Italia che non s’aspetta l’affermazione del Popolo della Famiglia? E allora quell’unica croce va usata per votare Pdf. Caso concreto. Nel collegio Senato 1 si candida Mario Adinolfi, presidente del Pdf, contro Emma Bonino. C’è anche un candidato del centrodestra e uno del M5S. Chi scegliere? Se vuoi portare il Pdf in Parlamento devi usare l’unica croce che hai per dare un segnale forte alla Bonino, scegliendo l’alterità assoluta che è Mario Adinolfi, l’unico in un dibattito pubblico che sarebbe in grado di zittirla. Un funzionario del centrodestra in giacca e cravatta non ce la farà mai, anzi il centrodestra c’è stato un tempo non lontano in cui la Bonino la eleggeva in Parlamento come alleata. In più la Bonino non ha alcuna possibilità di vincere il collegio di Roma in cui l’ha piazzata il Pd, un Pd ormai al 20%. E allora vota senza paura l’unica alternativa vera che c’è alle Emma Bonino di questo paese, i soli in grado di zittirli e batterli davvero. Vota Popolo della Famiglia. Hai una sola croce da usare su ogni scheda. Vota per operare una rottura, non per la continuità con una vecchia politica dagli esiti tragici. Quella sola croce utile mettila sul simbolo più bello, quello dove c’è raffigurata una famiglia. Non un nome di un politico.

6. SE NON VOTO CENTRODESTRA NON RISCHIO CHE NASCA UN GOVERNO PD O PD-M5S?
Il governo Pd è aritmeticamente impossibile. Il governo Pd-M5S non esiste in natura: ci sono ottomila comuni e venti regioni, non c’è neanche in un comune. Gli interessi confliggono e i personali politici si odiano. Sui giornali si parla molto piuttosto di un governo Lega-M5S e Salvini ha candidato Giulia Bongiorno capolista in cinque circoscrizione, quella Bongiorno che inneggiava alle unioni civili e alla legge Scalfarotto. Lo scenario comunque più probabile è la continuità dell’intesa centrodestra-centrosinistra. Per romperla bisogna riempire di voti il simbolo del Popolo della Famiglia, per arrivare ad uno schema centrodestra-Pdf al governo con noi pidieffini schierati ad estrema e definitiva garanzia dei principi essenziali, della tutela della vita, dell’investimento nella famiglia naturale. E se il centrodestra dovesse provare a tradire, avremmo i numeri per far cadere il governo.

7. SOLO FAMIGLIA? NON SIETE UN PARTITO MONOTEMATICO?
San Giovanni Paolo II indica nella famiglia “il prisma attraverso il quale cogliere tutti i bisogni della società”. Noi ci rifacciamo a questo insegnamento e partendo dalla famiglia abbiamo scritto 65 concrete proposte programmatiche per far ripartire l’intero sistema paese investendo sulla famiglia con il reddito di maternità (1.000 euro al mese per ogni mamma italiana che alla nascita di un figlio decide di dedicarsi in via esclusiva alla famiglia), la riforma fiscale del quoziente familiare, la libertà scolastica effettiva con la riforma del costo standard per fronteggiare anche il gender nelle scuole. Se riparte la famiglia con un po’ più di benzina messa nel motore, riparte l’Italia, cresce l’economia tutta, riparte l’impresa che spesso è familiare, si crea lavoro, nascono i figli, viene tutelato il welfare. Analizza tutte le 65 concrete proposte programmatiche del Popolo della Famiglia sul sito www.ilpopolodellafamiglia.it

8. ADINOLFI ERA DEL PD, AMATO PRIMA FACEVA LE MANIFESTAZIONI CON LA LEGA ORA E’ ANTILEGHISTA, QUEL CANDIDATO NEL 1995 AVEVA LA FIDANZATA COMUNISTA…NON MI FIDO
Davanti a osservazioni personalizzate contro i dirigenti nazionali del Popolo della Famiglia o contro singoli candidati, inutile perdere tempo. Chi la mette su questo piano ha probabilmente già deciso di non votare Pdf. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo in una competizione dura e arriverà chi è ostile e anzi sarà una decisa maggioranza. Noi dobbiamo convincere quattro o cinque persone su cento. Novantacinque le avremo contro e comunque dovranno giustificare a loro stessi la loro inerzia. Sull’argomentazione tradizionale “Adinolfi è un divorziato risposato a Las Vegas” un po’ trita la risposta è molto semplice. Berlusconi, Salvini, Meloni: chi è quello votabile per una situazione matrimoniale specchiata? Ce n’è uno: Matteo Renzi. Unica moglie sposata in Chiesa. O Paolo Gentiloni. Negli Stati Uniti meglio Trump divorziato tre volte o Hillary, oppure Obama sposati una volta sola? La politica non è un processo di canonizzazione. Conta chi sa portare avanti meglio i programmi, chi è competente. Poi ci pensa Dio a far luce se vuole anche attraverso lampadine fulminate. Non a caso ha scelto per fondare il cristianesimo Paolo, che i cristiani li uccideva. Dio si diverte, è dotato di uno splendido senso dell’umorismo.

9. ANCHE SALVINI E MELONI HANNO PROPOSTE PER LA FAMIGLIA NEL PROGRAMMA, PERCHE’ DEVO SCEGLIERE VOI?
La Lega e Fratelli d’Italia hanno trascorso molti anni al governo. Non hanno mai fatto nulla a favore della famiglia. Giorgia Meloni è stata a lungo ministro, non si registra neanche un provvedimento a favore della natalità a cui adesso sembra tenere, dopo quindici anni passati in Parlamento nei ruoli apicali che le sono stati garantiti da Gianfranco Fini. Non ce l’ha fatta perché guida un piccolo partito? Almeno un disegno di legge poteva abbozzarlo in quindici anni, non copiare male la nostra proposta di reddito di maternità solo per questa campagna elettorale. Salvini poi con la sua proposta di legalizzazione della prostituzione, con la Bongiorno pro-legge Cirinnà e pro-legge Scalfarotto, è in totale antitesi con un progetto valoriale sui principi non negoziabili. Chi vuole che al primo Consiglio dei ministri venga approvato per decreto il reddito di maternità e combattere davvero la prima emergenza italiana che è la denatalità che rischia di provocare flussi migratori incontrollati nel prossimo futuro, deve provocare una rottura dello schema consueto e votare il 4 marzo per il Popolo della Famiglia.

10. SULLA QUESTIONE PDF-DNF
La distinzione di fondo è nota. Il Pdf è soggetto politico autonomo fuori dalle coalizioni, il Dnf ha trovato casa nella Lega e non ha simpatia per il Pdf pur proclamandosi “pre-politico”. Alimentare questa distinzione nella polemica non è utile e peraltro fa sprecare energie enormi per un ambito ristretto che può appassionare forse due o tremila persone raggrumate sui social o su whatsapp. Se il Dnf deciderà di dare indicazione di voto ignorando i candidati del Pdf provenienti da quel comitato, dimostrerà la sua natura partitica de facto. Comunque sia è davvero poca cosa e i candidati del Pdf sono invitati a non alimentare le polemiche inutili, a non cadere neanche nelle provocazioni che sono trappole appositamente tese. Auguri a chi si è candidato nei vecchi partiti e speriamo di ritrovarci in tantissimi in Parlamento e se così sarà, sarà perché il Pdf ce l’ha fatta, altrove gli spazi sono angusti e soprattutto davvero pochi, non è stato riconosciuto loro nulla di quanto promesso, anche su questo conoscendo la politica di quei partiti siamo stati facili profeti. L’affermazione che può scompaginare il quadro politico italiano è quella del Popolo della Famiglia, sarebbe la novità di cui non si potrebbe non tenere conto. Chi vuole far vincere i principi essenziali, la vita, la famiglia naturale il 4 marzo usa quell’unica croce che può fare su ogni scheda segnando il simbolo del Popolo della Famiglia.

Solo così riparte l’Italia.