LA SINISTRA CENSURA SENZA LASCIARE TRACCE

22 Aprile 2024 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia

Dopo Scurati, adesso sempre il programma di Serena Bortone su Raitre lancia una nuova scrittrice “censurata”, tal Nadia Terranova, poi si lamenta anche Roberto Saviano per il programma cancellato mesi fa. La destra è fessa, lascia tracce ingenue. La sinistra è più chirurgica. Io entrai in Rai nel 1996, mi dimisi da giornalista aziendale nel 2001, poi per quasi vent’anni ho fatto l’opinionista in tutte le trasmissioni dell’azienda, centinaia di ospitate.

All’improvviso i libri sgraditi agli Lgbt e l’impegno nel Popolo della Famiglia mi hanno causato l’ingresso in blacklist, silenziamento totale, esteso anche ai programmi dell’altra rete di sinistra che mi ospitava sempre che è La7. La sinistra non è che legge il discorso e poi straccia il contratto, non è così stupida, non lascia tracce. La sinistra ti silenzia a monte, ti espelle se sei portatore di idee sgradite, senza cancellare gli inviti, ma non invitandoti più, mai più (io ho salvato qualche spazio solo per via della legge sulla par condicio).

La destra censura in maniera fessa Scurati, Saviano e questa Terranova perché sono scrittori di sinistra. La sinistra non invita mai scrittori non di sinistra, anzi dice proprio che non ne esistono. Sono più bravi, sanno censurare a monte senza il rumore che si provoca censurando a valle. Io ho scritto 10 libri, non ho mai potuto presentarne uno in Rai. Contro l’aborto, l’ultimo, è stato fatto vedere una volta a Canale 5. Ecco, gli spazi me li sono potuti ritagliare sulle reti Mediaset dell’esecrato Berlusconi, che non ebbe mai paura di ingaggiare conduttori platealmente a lui ostili o pubblicare libri di autori di sinistra. Nessun editore di sinistra lo farebbe mai per autori avversari.

Lo stesso Urbano Cairo fa dominare il Corriere della Sera e la7 da giornalisti, scrittori e conduttori non sgraditi e talvolta apertamente schierati alla sinistra: Gramellini, Gruber, Parenzo, Zoro, Floris, Formigli. Vedete mai in tv Marcello Veneziani, Giordano Bruno Guerri, Luca Barbareschi o Antonio Socci per citare quattro nomi di uomini di cultura di destra? Li tagliano a monte. Non creano casi. Silenziano e basta le idee scomode e i loro latori.

Se poi ci scappa una Incoronata Boccia a dire che “l’aborto è un omicidio”, la fanno massacrare talmente tanto che la prossima volta ci penserà mille volte prima di ripetere l’idea eretica. Il Pd, con l’onorevole “responsabile informazione”, l’ha già avvertita che se insiste rischia di perdere il ruolo di vicedirettore del Tg1. Sentenzia Sandro Ruotolo che non può “rivestire il ruolo di dirigente del servizio pubblico, cioè di chi deve rappresentare le opinioni di tutti”. Traduzione: sull’aborto ha opinioni sgradite alle nostre, va cacciata. Ruotolo, prima di diventare parlamentare Pd, è notoriamente stato a lungo giornalista al Tg3 e braccio destro di Michele Santoro. Ci vuole coraggio a sentire dire proprio da lui che il giornalista del servizio pubblico deve “rappresentare le opinioni di tutti”. Se esiste una fotografia del giornalista Rai fazioso di sinistra, questa è la foto di Sandro Ruotolo, non a caso passato direttamente da viale Mazzini allo scranno nel Pd. E da quel pulpito fanno la predica?
Gli indignati di oggi per il contratto stracciato a Scurati con evidenziazione dell’esoso compenso sono esattamente gli stessi che invocavano il silenziamento del prof. Orsini su una trasmissione della stessa rete Rai, usando proprio l’argomento dell’eccessivo compenso. Ce l’hanno fatta, Orsini è sparito dalle reti Rai. Ma è veramente insopportabile che quelli che allora inneggiarono alla censura e pubblicavano scandalizzati i compensi del professore oggi se ne lamentino perché la ruota gira e tocca a qualcuno dei loro.