Se Pagnoncelli sul Corriere della Sera e la Ghisleri da Bruno Vespa (contesti certamente non simpatizzanti) assegnano alla lista Libertà, a cui partecipiamo con il simbolo del Popolo della Famiglia e i nostri candidati, un consenso oscillante tra il 2.5% e il 3%, vuol dire che l’obiettivo del 4% è realistico. Poiché tutte le altre liste sono o sono state al governo negli ultimi due anni (tranne le varie liste di Santoro o Rizzo, di Bonelli e Fratoianni, ma votare robe di sinistra estrema non fa per me) credo che se un cittadino italiano vuole mandare un segnale di forte insoddisfazione per i diktat europei che i governi italiani pedissequamente applicano, può votare solo Libertà e contribuire a un risultato clamoroso, dal forte valore politico. Se invece vi piace l’attuale rapporto di sudditanza dell’Italia per politiche decise fuori dall’Italia, potete votare per i partiti che sostengono l’attuale governo o quello precedente, più o meno uguali. Tra 48 giorni però il vostro voto può pesare davvero molto. Scegliete, non mi fate sentire altre idiozie sulla sciocca via astensionista. Potete contribuire al mantenimento dello status quo o a vedere il Corriere della Sera e Porta a Porta ammettere che è accaduto qualcosa di totalmente inaspettato. Il Popolo della Famiglia, con le sue donne e i suoi uomini oltre che con il proprio simbolo nella lista Libertà, ostinatamente da otto anni vi offre la possibilità alle urne di dare voce alla vostra insoddisfazione. A chi si sente solo abbiamo ripetuto: non lo sei, lotta insieme a noi. A chi ci ha sempre irrisi per i nostri zerovirgola abbiamo detto: noi non molliamo. Abbiamo mantenuto la parola e ora siamo a un passo da un risultato davvero clamoroso. Sarà bello la notte tra il 9 e il 10 giugno fare festa insieme, sarà il trionfo del calabrone, quello che per massa corporea in rapporto alla estensione alare per le leggi della fisica non potrebbe mai volare. Ma lui non lo sa. Si affida a Dio. E vola.
