IMMIGRAZIONE, ORA SI INTERVENGA: ECCO COME

13 Settembre 2023 Mario Adinolfi
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, Mario Adinolfi

La questione migranti irregolari è oltre ogni tollerabilità e molti governi si sono attrezzati. Il premier inglese Sunak, a fronte di 45.000 ingressi irregolari nel 2022 e 13.000 nel 2023 (considerati numeri “non gestibili”), il 20 luglio scorso ha fatto approvare una legge molto chiara basata su due cardini: rimpatrio e deportazione. In sostanza ogni migrante irregolare vede oggi in Inghilterra automaticamente respinta la sua domanda d’asilo, proprio per via dell’ingresso irregolare. Se la nazione di provenienza è tracciabile il migrante viene immediatamente rimpatriato. Se gioca a non far conoscere la propria nazione di provenienza “può essere deportato in Paesi terzi” come il Ruanda o su chiatte galleggianti come quella ormeggiata al largo di Portland. La ratio della legge è spiegata così: “Dobbiamo ridurre il fattore di attrazione delle bande criminali illegali che portano migranti in questo Paese, sostanzialmente abusando del sistema”. E Sunak è di origine indiana, figlio di immigrati nati in Kenya e Tanzania.

In Italia nel 2023 non ne sono arrivati 13.000, ma 116.028 e con questi ritmi sfioreremo quota 200mila nei 12 mesi. Berlino e Parigi hanno chiuso le porte ai migranti provenienti dall’Italia. I francesi a Mentone danno la caccia all’immigrato e lo scaricano a Ventimiglia, fatevi una passeggiata nella cittadina ligure così capite subito quanto poco l’Unione europea aiuti l’Italia come paese di primo approdo. Dei 116.028 la stragrande maggioranza arriva da sette Paesi: Tunisia, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Costa d’Avorio, Guinea e Burkina Faso. Nessuno di questi Paesi è in guerra, sono migranti economici. Ora con le due grandi tragedie di settembre (terremoto in Marocco, rottura di due dighe in Cirenaica) si rischia che il flusso aumenti e di molto. Nel frattempo più di duemila migranti quest’anno sono morti in mare.

Il flusso degli irregolari ha portato al collasso i centri di accoglienza e offerto manovalanza al crimine. Vengono segnalati in aumento i furti (+17,3%), le estorsioni (+14,4%), le rapine (+14,2%), le violenze sessuali (+10,9%), la ricettazione (+7,4%), i danneggiamenti (+2,9%) e le lesioni dolose (+1,4%). Secondo il Dipartimento di Pubblica Sicurezza che fornisce questi dati ad originare l’aumento dei crimini è il “disagio sociale” (+16.6%) che genera una diffusa sensazione in aumento della paura (+24,8%). A fronte di una popolazione straniera che è l’8% della popolazione residente in Italia, nelle carceri gli stranieri sono il 30%. È ovvio che la clandestinità porta a delinquere, questo genera una diffusa sensazione di insicurezza e rischiamo il paradosso del governo più di destra di sempre che permetterà il record storico di sempre di sbarchi illegali nel Paese, con conseguente incidenza sulla sicurezza dei cittadini.

Scorro le cronache delle ultime 24 ore: in centro a Crema due 15enni marocchini picchiano un ragazzino italiano per farsi consegnare borsello e portafoglio; a Cantù due stranieri di 16 e 19 anni, con precedenti, denunciati per rapina aggravata in concorso; i carabinieri della stazione di Navile bloccano due irregolari senegalesi di 28 e 29 anni con precedenti per rapina con borsoni pieni di scarpe rubate e droga; a Lecce nella villa comunale rapina con accoltellamento tra un georgiano e un afghano; arrestato un algerino a Milano per una rapina in farmacia; a Perugia rissa tra gang di spacciatori tunisini e nigeriani per il controllo della piazza di spaccio della Piazza del Bacio, con i tossici mandati a inseguire i residenti fin negli androni dei palazzi affinché non filmassero quel che stava accadendo; blitz nei boschi tra Varese e Como, denunciati due spacciatori marocchini di 35 e 23 anni; a Padova 64 famiglie si sono di via Tirana si sono tassate di 160 euro ciascuna per installare 11 videocamere a protezione dei condomini prossimi alla piazza di spaccio di via Palestro, dominata da gang di stranieri “e sempre più spacciatori ragazzini che viaggiano sui monopattini”; a Fermo smantellata banda di 3 spacciatori magrebini di 33, 29 e 26 anni; sgominata a Isola del Liri banda di 4 albanesi che aveva portato nel paese lo spaccio di cocaina e altre droghe; 24 albanesi arrestati in maxi operazione in Lombardia contro il narcotraffico; arrestati a Monza 5 pusher nigeriani che spacciavano in pieno centro; nei boschi attorno a Saronno pusher marocchino gambizzato da connazionale fermato in Spagna; arrestato marocchino 33enne responsabile di 4 stupri a Reggio Emilia (prova del DNA); fermato marocchino 38enne ritenuto responsabile di uno stupro a Torino; 29enne egiziano accusato di stupro di una ex rugbista 31enne tenta la fuga, arrestato; a Napoli donna di origini colombiane denuncia stupro di gruppo in zona Ferrovia da parte di quattro ragazzi “che parlavano arabo”; a Milano egiziano stupra ragazza 18enne.

Questo è solo un piccolo esempio di quel che leggiamo ogni giorno sui quotidiani. In tre generi di reati (spaccio, furti/rapine, stupri) l’immigrazione clandestina aggiunge un carico pesante a quella che già è una significativa quota di criminalità italiana. Esattamente quel che denuncia Sunak per la Gran Bretagna, con numeri decisamente minori.

Dopo la denuncia, come sempre, la soluzione. L’Ue ci sbatte le porte in faccia? Bene, cara Giorgia Meloni, l’Italia chiuda i porti come ai tempi di Salvini ministro dell’Interno. Salviamo così migliaia di donne e bambini dalla morte in mare. Per anni cara Giorgia ci hai fatto una testa così con il blocco navale, una delle tante promesse elettorali che non hai mantenuto credendo che inginocchiandoti alle pretese dell’Unione europea essa ti avrebbe ricompensato lasciando larghi i cordoni della borsa. Stai capendo in queste ore che nonostante tutta la tua accondiscendenza l’Ue non ti ama e continua a picchiare forte sull’Italia.

Bene, l’Italia reagisca: chiuda i porti, vari una legge sull’immigrazione con la formula del decreto legge ricalcando i modelli offerti da Sunak (che a sua volta copia dagli australiani), comprenda che questa emergenza sbarchi non è più sostenibile, Lampedusa è al collasso e i comuni non ce la fanno più. Si rischia una crisi sociale innestata su una crisi economica generalizzata, con inflazione e mutui alle stelle che stanno piegando la resistenza delle famiglie italiane, tutto per compiacere anche qui una logica di guerra e riarmo Ue-Nato da cui il nostro governo dovrebbe immediatamente ritrarsi, per guadagnare peso e potere nei consessi sovranazionali. Non è facendosi pecora che si possono fronteggiare quei lupi, mi meraviglio che alla Meloni questo non sia chiaro.