Ho forza solo per queste cinque battaglie

26 Luglio 2021 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Nella mia vita “pubblica” esistono oggi 5 priorità connesse con le fondamenta dell’umano: una battaglia per la libertà (e sulla chiave decisiva che esistono due sessi, due generi, due identità di genere e sono sempre e solo maschio e femmina: tutto il resto è complicare il pane) sul ddl Zan; una battaglia per la vita, sul diritto universale a nascere da rendere concreto con l’introduzione del reddito di maternità a sostegno della creazione di nuove famiglie contro la peste bianca della denatalità; una battaglia per la dignità che parte dal sostegno a 10 milioni di famiglie monoreddito con figli che meriterebbero una riforma fiscale che si chiama quoziente familiare, per alleviare la fatica insopportabile che fanno ad arrivare a fine mese, ma arriva fino alla tutela dei minori dagli orrori della triptorelina di Stato, della pubertà bloccata, della pornografia come forma standard dell’educazione sessuale da dodici anni in su; una battaglia per gli ultimi ascoltando il grido dei penultimi, che sono i malati, gli anziani, i disabili gravi, i sofferenti, in una parola gli “improduttivi” che nuove leggi come quelle su eutanasia e suicidio assistito vorrebbero veder sterminati, dopo aver implementato una criminale cultura che li farà sentire peso per la società e li condurrà a chiedere loro stessi l’eliminazione; infine la battaglia costituzionale per la definizione di famiglia secondo il dettato dell’articolo 29, combattuto da chi afferma che dove c’è legame affettivo anche transitorio lì c’è famiglia; vogliono dire che tutto è famiglia affinché niente lo sia più e i bimbi possano essere partoriti da una donna non più chiamata mamma e venduti a due uomini da chiamare entrambi papà in virtù di una transazione finanziaria che trasforma le persone in cose.

Queste per me sono le 5 priorità a cui dedicherò il residuo di energie, sono tutti tentativi di rivoluzionare norme e principi fondamentali che da millenni governano la cultura occidentale e l’Italia è l’ultima frontiera, l’ultimo baluardo. Il mio impegno è per difendere la nostra profonda radice nazionale e non a caso l’Italia è il Paese che resiste. Avanzano ovunque il matrimonio omosessuale, l’utero in affitto, l’eutanasia, l’adozione per i gay, la negazione del diritto all’obiezione di coscienza per i medici sull’aborto, il suicidio assistito, le politiche ambientaliste che considerano fare figli il maggior fattore di inquinamento del pianeta. Avanzano ovunque. Qui no. E qui no perché il popolo ha opposto resistenza e qualcuno di noi l’ha anche organizzata.

Qualcuno di noi è andato a spiegare la pericolosità di alcune norme, il fattore dirompente delle leggi apparentemente innocue o “portatrici solo di diritti”. Qualcuno di noi ha dovuto battersi non solo contro la violenta propaganda degli avversari, ma anche con lo sconfittismo del nostro stesso campo, dove la tendenza alla pigrizia fa dire: abbiamo già perso. Al limite, organizziamo un rosario e protestiamo su Facebook. Poi, nella battaglia vera, un po’ di diserzione e i voti massicciamente garantiti al nemico o a quelli che i temi li strumentalizzano e basta, senza mai crederci veramente e perdendo di conseguenza le battaglie decisive per distrazioni o pigrizie.

Io non lo so cosa vogliono fare i miei amici, ma personalmente ho queste 5 battaglie da compiere che assorbono tutto il mio residuo carico di energie. Sul ddl Zan ci hanno detto per mesi che avevamo già perso, che tutti quelli alla moda erano schierati contro quindi c’era poca speranza per chi andava in tv fuori forma fisica, spettinato e in tshirt. Ma Dio è ironico e vuole bene ai brutti anatroccoli. E stiamo ancora qua, ormai a un passo dalla vittoria. Sapete come è arrivata? Dando battaglia.

Fedez e Ferragni hanno venti milioni di followers e propagandano il referendum sull’eutanasia? Raccoglieranno le firme ma noi dimostreremo in punta di diritto che non si può tenere un referendum che introduca l’eutanasia in Italia abrogando l’articolo del codice penale che punisce l’omicidio di consenziente. Chiederemo dunque la bocciatura del quesito per evidente vacatio legis derivante dall’abrogazione. E riteniamo che l’argomento sia giuridicamente fondato, così come fu ritenuto fondato l’argomento dell’articolo 5 della legge Cirinnà sulla stepchild adoption che facemmo eliminare ed è per questo che in Italia è ancora illegale l’utero in affitto, così come abbiamo affondato gli articoli 1, 4 e 7 del ddl Zan che ormai la stragrande maggioranza del Parlamento vuole cancellare. A novembre 2020 però li avevano votati anche a destra. Cos’è cambiato? Ci siamo battuti fino allo spasimo. Abbiamo spiegato. E molti hanno capito: luglio 2021, gli articoli 1, 4 e 7 fanno schifo a (quasi) tutti.

Mi occuperò anche di evitare la guerra tra vax e no vax, provando a disinnescare le opposte isterie di chi sventola la bandiera con il green pass con la svastica (una passeggiatina sotto un regime vero a qualcuno farebbe bene) e di chi considera chi non si vaccina come un untore di morte (molto sbagliate quelle parole di Draghi). Proverò il disinnesco dell’inutile conflitto, come sempre, avanzando proposte concrete da partito di governo quale il Popolo della Famiglia aspira a essere, come la gratuità dei tamponi che daranno diritto ad avere il green pass anche senza essere vaccinati. Ma, soprattutto, spiegherò che questo è territorio accidentale. Il territorio fondamentale è quello delle 5 battaglie che ho indicato.

Sono 5 lotte da compiere per salvaguardare le fondamenta dell’umano insieme alla nostra splendida radice nazionale: giuridica, culturale, spirituale, storica e anche religiosa. La vita come diritto decisivo e il metter su famiglia come progetto praticabile per i più, la dignità e la lotta alla povertà per far star meglio le persone nel corso dell’esistenza, la forza del saper accompagnare con solidarietà e gratitudine coloro la cui esistenza è ferita o volge al tramonto perché anziani e sofferenti sono una ricchezza, mai un peso. Mi sembra un modo operativo di dar consistenza al nostro essere nel mondo ma mai del mondo.
Ho necessità di impegno non solitario, come sempre cerco compagnia. Chi vuole, più o meno sa dove incrociarmi.