Violenti e vili

30 Giugno 2021 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Ho scoperto una pagina Facebook con mezzo milione di seguaci legata a tal Jenus, pagina di satira duramente anticattolica il cui autore si firma Don Alemanno e si raffigura come un Cristo tornato sulla terra. Il fumetto derivato da tutto questo pare abbia successo presso i consueti ambienti Lgbt e contigui. L’autore, che nella vita vera si chiama Alessandro Mereu, ne sa trarre il conseguente vantaggio economico e fin qui nulla quaestio. Poiché l’argomento “Adinolfi” presso quel mondo assicura attenzione e migliaia di like se affrontato nel modo più sgraziato possibile, il commerciante di satira religiosa ha ritenuto di unirci il tema degli insulti a Cristo registratisi nelle varie sfilate dei Gay Pride di Roma, Milano e Bologna per sottolineare malevolmente la frase che ho scritto sull’invidia che provo per i musulmani, verso i quali il Gay Pride non osa mai mezzo insulto, pur essendo nei Paesi islamici la condizione di vita dei gay davvero difficile se comparata alla tolleranza dei cristiani. In sostanza il buon Jenus ha provato a raccontare un mio istinto violento contro i gay e addirittura a ventilare una mia intenzione minacciosa verso gli omosessuali.

Ho ritenuto necessario spiegare, con una risposta di qualche riga più lunga rispetto a quelle mie consuete: “Io, come hai ben sottolineato, non edulcoro mai. Io scrivo esattamente quel che penso. Ho visto Cristo irriso, a Milano c’era La Croce con un cazzo disegnato sul legno, l’oltraggio più bieco. Mi sono chiesto esplicitamente: perché lo fanno verso noi cristiani, che siamo estremamente tolleranti, mentre verso l’Islam che è decisamente violento nei confronti degli omosessuali non osano mai proporre il dileggio del profeta o dei loro simboli religiosi? La risposta è una e l’ho riportata: dei musulmani avete paura. Li ho invidiati nel saper difendere i loro simboli sacri. Per quanto ancora dovremo subire l’oltraggio? Attendo risposta all’interrogativo. Jenus l’insistenza nel cercare di farmi scrivere che vorrei, come i maomettani, intimidirvi con lo sport del lancio dell’omosessuale da un palazzo adeguatamente alto e per certezza d’obiettivo legato a una sedia o con quello della sempre alla moda impiccagione del gay (oddio…hai letto…ha scritto sport…puff…pant…segnaliamolo tutti insieme dai…gayburg scriva un articolo intitolato ‘Adinolfi si eccita davanti ai gay lanciati dai palazzi’…adoro tutti i vostri tic sempre identici e, vi svelo un segreto: li sfruculio per vedere entro quanti secondi ottengo la reazione dei cani di Pavlov…oddio ci ha definito cani…gayburg…gayburg) ha tre caratteristiche: è puerile, inetta e stupida. Puerile perché solo un bambino può pensare di riuscire a far scrivere a me quel che non ho scritto. Inetta perché è troppo evidente la mia assoluta appartenenza a un mondo che porge l’altra guancia, il cristianesimo appunto. Solo un inetto che si crede d’essere Gesù e come tale si disegna (c’è chi è convinto d’essere Napoleone e si ritrae sempre con la mano destra sulla bocca dello stomaco) può non aver capito che io sono sempre tra i percossi, mai tra gli aggressori. Ho ricevuto centinaia di querele (sempre archiviate in istruttoria, io so usare le parole) ma non ho mai querelato e potrei trarne ricchezza e far piangere decine di persone al giorno, oggi anche solo tra i tuoi lettori. Mai fatto. Ne ho tratto maggior rispetto? No, più insulti. Minacce, anche alla mia famiglia, persino alla mia ultima bimba che ancora deve compiere tre anni. Ma non ho cambiato comportamento. Nessuna querela a nessuno. Libertà di parola anche estrema per voi nei miei confronti. Pensa che inetto chi prova a far pensare che io abbia tentazioni violente. E qui veniamo alla stupidità. Io scrivo sempre ciò che voglio scrivere, in un italiano molto semplice. Se scrivo che provo invidia e non scrivo che voglio imitare, ho scritto che provo invidia. Siete così stupidi dall’essere riusciti a sottolineare che voi approfittate dell’evidente bontà e tolleranza dei cristiani, insultandoli vigliaccamente su quanto hanno di sacro, mentre non osate farlo nei confronti dei musulmani evidentemente perché ne avete paura. Tranquilli, non li imiteremo: siamo cristiani, siamo quelli che potete querelare e non sarete querelati, siamo quelli le cui foto potete calpestare senza mai essere calpestati, siamo quelli di cui potete irridere i simboli più sacri, potete disegnare una cazzo sulla croce e non vi faremo niente. Ma questo vi fa emergere per quel che siete in fondo: solo dei violenti e della peggior specie perché siete violenti e vili. Auguri, Jenus”.