Quanto è stupido prendersela con Speranza

9 Agosto 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

 La mossa di Roberto Speranza sulla RU486 è puramente ideologica. Speranza è ministro perché i 4 senatori eletti da LeU il 4 marzo 2018 sono determinanti per la maggioranza di governo. Se il 4 marzo 2018 il Popolo della Famiglia fosse stato votato unitariamente dal campo prolife, parte del quale si è invece dannato l’anima per fare esplicitamente campagna “contro” il Popolo della Famiglia, avrebbe certamente eletto la sua pattuglia di senatori che sarebbero stati decisivi per la formazione di un governo. Si preferì votare Salvini per mandarlo al governo coi grillini. E la Lega sull’aborto in Lombardia si comporta come Speranza. Perché, al di là delle chiacchiere, non ha i temi prolife come priorità politica. Roberto Speranza, che guida un piccolo partito che ha un dna molto definito, per piazzare il suo “graffio” ha scritto la direttiva sulla RU486. Insomma, la questione è politica: fino a quando i cattolici italiani che hanno a cuore i principi essenziali e dunque non negoziabili non capiranno che le proprie istanze avranno cittadinanza solo quando saranno portate avanti da un soggetto politico che le consideri come programmaticamente prioritarie, che su quelle raccoglie i propri consensi, non c’è alcuna speranza di invertire il piano inclinato. Rimproverare Speranza è totalmente stupido, è come rimproverare lo scorpione di pungere la rana. Occorre che specularmente alla cittadinanza politica ottenendo 4 senatori di LeU, alle elezioni si consegni cittadinanza politica al Popolo della Famiglia evitando almeno l’insopportabile oltraggio del fuoco amico che fa campagna contro. Si può cominciare subito, votando PdF il 20 e 21 settembre, si può entrare nel Popolo della Famiglia e fare militanza politica. Perché solo la lotta politica può modificare il corso delle decisioni politiche, che altrimenti saranno sempre favorevoli e comunque non ostative rispetto all’aborto sia che governi la sinistra sia che governino le destre. Solo un soggetto politico con numeri magari piccoli ma determinanti può modificare lo stato delle cose. Non è difficile da capire.

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