Un governo che ora deve andarsene

8 Maggio 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Volevo titolare questo articolo “la malafede di Bonafede” ma sarebbe sembrato un attacco ad personam e considero sempre ingiusti trattamenti che puntano a svilire un singolo esponente politico, dimenticando il contesto. E tutto il contesto del governo Conte è di disonestà, almeno intellettuale, oltre che di evidente incapacità. Data questa evidenza, è pacifico a chiunque ragioni senza pregiudizi che siamo di fronte a un governo che ora deve andarsene.

Non è solo la vicenda dei 376 boss mafiosi scarcerati, delle inchieste che stanno dimostrando come le rivolte nelle carceri all’inizio della vicenda coronavirus proprio dalle mafie siano state orchestrate per esercitare pressione, delle parole dell’ex pm antimafia ora al Csm Nino Di Matteo su come abbia subito l’intimidazione mafiosa al momento di nominare il capo del Dap, a inchiodare il ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede, alla sua (ir)responsabilità. Peggio è la rincorsa a cercare di riacchiappare i boss solo ora che è la pressione mediatica a governare questa azione, peggio è scrivere un codicillo di due righe da infilare nel decreto liquidità per salvare il posto al Csm di Piercamillo Davigo, membro in quota M5S. Perché se é la logica delle pressioni (mediatiche, di partito o mafiose che siano) a governare l’azione del ministro Bonafede, non può stare in quel posto un secondo di più.

E non può essere tollerato più un governo a trazione Pd, il cui segretario Nicola Zingaretti scappa davanti alle domande di Antonino Monteleone (preparate insieme all’acutissimo suo autore alle Iene, Marco Occhipinti) riguardo lo scandaloso appalto senza gara per 35 milioni di euro di mascherine assegnato a una ditta che produce lampadine a un prezzo più che doppio rispetto a preventivi migliori giunti alla Regione Lazio, con l’aggravante macchiettistica di aver pagato a marzo 11 milioni di euro in anticipo senza aver ricevuto ad oggi neanche una mascherina. In più avendo stipulato un’assicurazione dichiarata farlocca da Bankitalia, con una società fantasma, nel più grottesco scandalo di una regione i cui presidenti evidentemente sono condannati ad uscire di scena dopo vicende imbarazzanti. Lo scandalo delle mascherine della Regione Lazio è noto a chi studia le carte da mesi ormai, ma Zingaretti è stato sempre protetto da un giornalismo amico che non lo ha mai incalzato, Ora grazie a Monteleone anche per lui viene il tempo della responsabilità. La sua credibilità come azionista di maggioranza del governo crolla e con essa il governo stesso.

Non sto poi a segnalare la perdita di livello minimo di “disciplina e onore” dei vari Roberto Speranza di LeU (ricordate gli spot com Michele Mirabella e “non è affatto facile il contagio”?) e di Teresa Bellanova (Italia Viva) che vuole la sanatoria per seicentomila immigrati a fronte di ottocentomila italiani morti nel 2020 (la sostituzione etnica allo stato puro anche no, grazie) e di sostegno nullo alla famiglia e in particolare alla natalità, quella sì sempre più necessaria. Do you remember “reddito di maternità”?

Dovrei poi parlare del duplex Conte-Casalino ma per carità di patria sorvolo. Il Popolo della Famiglia chiede al presidente della Repubblica di accertare se il governo Conte, peraltro litigiosissimo, ha ancora una effettiva maggioranza parlamentare e nel caso non ci sia di varare un esecutivo tecnico di transizione per varare i necessari provvedimenti di liquidità per i colpiti dalla crisi da coronavirus e portare poi l’Italia a nuove elezioni entro il 2020. Si spenga questa disgraziata legislatura, sia mandato a casa il governo degli scappati di casa, si dia la parola al popolo italiano e si cambi passo che con questi pifferai al comando il Paese intero finisce nel baratro.