Questo appello non è evidentemente rivolto a chi ha già deciso il suo voto: se ha scelto di non sostenere il Popolo della Famiglia, auguri a lui e al partito prescelto. Oggi voglio rivolgetemi a te che non sai ancora per chi votare, che stai cercando di farti un’idea chiara ma in mezzo a questa improvvisa valanga propagandistica non sai se pencolare dalla parte del solito voto a naso turato o liberarti finalmente con un voto sorridente e di coscienza, qual è quello che viene dato al Popolo della Famiglia. Duecentoventimila italiani hanno scelto il PdF il 4 marzo 2018, ci hanno assegnato uno 0.6% alla Camera (0.7% al Senato). Percentuali che alcuni hanno considerato motivo per un disimpegno, altri causa di sfottò. Per noi è stata solo una spinta a far meglio perché le nostre ragioni non sono venute meno e abbiamo considerato l’essere stati votati da centinaia di migliaia di persone un grande onore, un privilegio e anche una responsabilità.
Se non sai ancora per chi votare, insomma, voglio presentarti il PdF e far sì che tu lo prenda in considerazione per la scelta che compirai domenica prossima. Ovviamente chi è interessato al PdF ha delle caratteristiche: crede alla centralità della famiglia naturale nella società, difende l’istituto del matrimonio, è per la libertà scolastica, è per il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, teme per la denatalità e per la reificazione della persona umana che è sottesa a pratiche come l’aborto, l’eutanasia, l’utero in affitto che hanno come comune caratteristica quella di colpire i più deboli, i più indifesi. Se questi non sono i tuoi presupposti, grazie per l’attenzione, ma non puoi votare Popolo della Famiglia.
Se invece questi sono i principi che credi debbano essere difesi nella sfera pubblica, sappi che noi li chiamiamo principi essenziali e quindi non negoziabili. La definizione “non negoziabili” è di Papa Benedetto XVI e venne affidata il 30 marzo 2006 al Partito popolare europeo in un discorso che è ampiamente citato nel nostro programma elettorale. Il Popolo della Famiglia aderisce al Partito popolare europeo, ne ripropone il simbolo insieme a quello di Alternativa Popolare nel logo che potrai scegliere di votare domenica se alla fine di questo scritto ti sarai convinto della bontà delle nostre ragioni. Sosteniamo alla presidenza della Commissione europea Manfred Weber, un cattolico praticante bavarese, l’unico ad aver messo nel suo programma un esplicito richiamo alle radici cristiane d’Europa (sottolineate per primo da San Giovanni Paolo II) oltre al tema della centralità della vita e della famiglia.
Il Popolo della Famiglia si definisce come soggetto politico laico cristianamente ispirato, posto a presidio dei principi essenziali e quindi non negoziabili, che trae fondamento programmatico dalla Dottrina sociale della Chiesa cattolica. Siamo fedeli al magistero di Papa Francesco, per come è esplicitato nei documenti ecclesiali, non secondo la vulgata dei giornali di sinistra. Il PdF è prevalentemente composto da credenti, ma non mancano agnostici e atei che lo hanno sostenuto nelle varie competizioni elettorali già affrontate per la bontà oggettiva del suo programma.
Se sei arrivato con la lettura fin qui, significa davvero che ora si può entrare nella questione cruciale: il voto al Popolo della Famiglia non è forse un voto sprecato? Non conviene votare partiti dalla piattaforma politica simile ma con più probabilità di inviare eletti in Europa? La risposta è secca: no, il voto al PdF non è per niente un voto sprecato, ma è l’unico voto davvero utile date le premesse; non ci sono partiti simili al PdF votando i quali si può sostenere una piattaforma programmatica simile.
Facciamo subito chiarezza: Partito Democratico, M5S, Più Europa, le varie sinistre più o meno comuniste, le varie destre più o meno neofasciste sono del tutto disinteressati al tema vita e famiglia. Alcune di queste forze agiscono in Parlamento da anni contro la vita e contro la famiglia. Le altre sono inerti. Non sono rintracciabili negli ultimi dieci anni provvedimenti di alcun tipo a favore della famiglia eppure negli ultimi dieci anni hanno governato tutti ma proprio tutti: centrodestra, centrosinistra, grillini, tecnici. Sono gli anni dell’impoverimento delle famiglie, del fragoroso innalzamento della pressione fiscale a loro carico, delle picconate all’istituto matrimoniale con unioni civili e divorzio breve, dell’offensiva sul terreno della vita umana come bene indisponibile attraverso la legge sul testamento biologico. Sono gli anni in cui ogni singolo anno si batte il record di denatalità e non c’è stato nessun governante di destra, di sinistra, di centro, grillino, tecnico che abbia mai voluto mettere mano al problema. Non la Meloni, non Salvini, non Di Maio, non Renzi, non Gentiloni, non Letta, non Monti, non Berlusconi: sono stati tutti ministri o vicepremier o premier e non hanno mai fatto nulla. Ne hanno parlato, sì, tanto. Sempre a ridosso delle campagna elettorali. Poi all’atto pratico per la famiglia si è alzato solo il conto da pagare, per la denatalità non è stata immaginata alcuna soluzione, per il diritto alla vita non si provveduto ad alcuna difesa, anzi, si è legiferato in senso contrario.
Il Popolo della Famiglia, nato nel 2016 sull’onda dei Family Day convocati per dire no alla legge Cirinnà e numericamente sola organizzazione rappresentativa di quelle piazze, ha avuto l’indubbio merito di mettere al centro dell’agenda politica temi e idee che hanno riempito il vuoto di elaborazione altrui in materia di vita e famiglia. Chiunque ascolti Salvini o la Meloni parlare di questi argomenti oggi sente un vero e proprio taglia-incolla, un copiato di intere frasi scritte in libri e programmi del PdF o tratte dal quotidiano La Croce. Questa è già comunque una funzione determinante svolta dal Popolo della Famiglia. Che però si occupa di questi temi non solo a una settimana delle elezioni.
Il PdF non ha parlamentari ma passa i mesi invernali al gelo per proporre la sua soluzione a denatalità e aborto, raccogliendo decine di migliaia di firme sul reddito di maternità e trasformando così un’idea in un disegno di legge. Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, M5S hanno insieme oltre seicento parlamentari e non ce n’è uno che abbia presentato un disegno di legge concreto come il RdM contro denatalità e aborto. Anzi, M5S e Lega hanno fatto una finanziaria gigantesca da trenta miliardi di euro senza far altro che copiare i pannicelli caldi di Renzi e Gentiloni, anzi, immaginando di togliere alla famiglia anche il sostegno rappresentato dagli ottanta euro. E non è che ai tempi dei governi guidati da Forza Italia con la Meloni ministro si possano ricordare invece provvedimenti pro-family di alcun tipo. Prima della campagna elettorale, però, da decenni tutti promettono alla famiglia in Italia un sostegno mirabolante. Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti.
Sai perché devi votare Popolo della Famiglia se ancora non hai deciso per chi votare? Perché si vede che noi crediamo in quel che proclamiamo. Perché per noi vita e famiglia sono ragione stessa della nostra battaglia politica, non accessorio acchiappavoti da campagna elettorale. Perché quando ci incontri o ci vedi in tv si capisce subito che abbiamo studiato i problemi e proponiamo soluzioni credibili, immediatamente realizzabili, non favole demagogiche. Perché il reddito di maternità, prima e nostra caratterizzante proposta, con i suoi mille euro al mese alle mamme per i primi otto anni di vita del figlio cambierebbe davvero la vita delle famiglie e sarebbe una vera bomba nucleare sganciata per battere denatalità e aborto, finanziabile immediatamente con l’abrogazione del reddito di cittadinanza che è una misura meramente assistenziale che inchioda l’Italia a una crescita zero, mentre servono misure che siano investimenti produttivi e il reddito di maternità lo è perché i figli sono responsabilità e ricchezza.
C’è poi una ragione in più, ancora più profonda. Questa è la prima legislatura senza un gruppo alle Camere di chiara ispirazione cristiana. In questa campagna elettorale vedi sfilare comunisti che difendono la Corea del Nord e Stalin, sedicenti popolari che candidano la pornoprof che vuole le spiagge per scambisti, ben due partiti esplicitamente neofascisti, gli animalisti e i pirati, due partiti che candidano in Europa nipoti di Benito Mussolini (come se partiti tedeschi candidassero parenti di Adolf Hitler per titillare l’elettorato nostalgico del nazismo), le solite variegate sinistre in salsa boniniana o zingarettiana o vendoliana che poi sono la stessa cosa. Solo per i cristiani non c’è spazio per un soggetto organizzato? Votare Popolo della Famiglia significa gridare il diritto dei cristiani italiani ad un proprio ruolo pubblico, ispirato anche dalla propria fede. Un esempio concreto? La questione eutanasia. Ogni voto dato al Pdf, il tuo voto dato al PdF, servirà a far capire che c’è una fascia di italiani che riterrebbe un sopruso della Corte costituzionale l’eventuale soluzione a favore di Marco Cappato del caso Dj Fabo, con la conseguente depenalizzazione del suicidio assistito che potrebbe arrivare dal 24 settembre, trascorso un anno dall’invito dell’Alta Corte al Parlamento di pronunciarsi in materia. Tutti i partiti tacciono, il voto dato il 26 maggio al PdF è un voto dato a chi pronuncia un no forte e chiaro ai modelli mortiferi che ci arrivano da alcuni Stati d’Europa, ultimo caso quello di Vincent Lambert. La vita è un bene indisponibile, questo noi gridiamo a aiutaci a gridarlo attraverso il tuo voto.
Il 26 maggio puoi dunque scegliere un vero voto utile andando a votare Popolo della Famiglia alle elezioni europee, alle regionali in Piemonte e a molte elezioni comunali dove siamo presenti con il nostro simbolo. Il tuo voto al PdF è un voto liberato e un voto che ti farà sorridere di gioia: ridiamo un cuore all’Europa è il nostro slogan e la mia sottolineatura è in quel “ridiamo”.
Insieme, con il sorriso sulle labbra, facciamo compiere al Popolo della Famiglia con il tuo voto un passo di crescita verso i prossimi decisivi obiettivi: il PdF andrà al governo del Paese alle prossime elezioni politiche e la sua forza deriverà dalla forza che gli vorrai dare adesso, a queste elezioni. Unisciti a noi in questo cammino, ogni altro voto ti sembrerà d’averlo davvero sprecato, con noi lo avrai investito in quel che ti sta più a cuore: la tua vita, la tua famiglia.
Qualsiasi sia poi la tua scelta, comunque, buon voto. Che sia una gioia per la tua coscienza.