Mario Adinolfi: Dedicato a te

8 Maggio 2019 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Dedicato a te che ci dicevi che non dovevamo andare in piazza perché “oramai è una battaglia persa” e “così sembrate talebani”. Dedicato a te che ci dicevi che fondare un quotidiano “contro i falsi miti di progresso” era una pazzia che sarebbe durata meno di cento numeri: ora siamo a mille. Dedicato a te che ci dicevi, quando i nostri lettori raccoglievano le firme per l’appello “i figli non si pagano”, che non serviva a niente. Dedicato a te che ci dicevi quando nacque il Popolo della Famiglia che ci saremmo sciolti come neve al sole dopo la prima sconfitta e invece oggi siamo qua a celebrare una importante vittoria anche nostra perché la Cassazione ha detto che abbiamo ragione, che i figli non si pagano, che l’utero in affitto è reato, che nessuno è figlio di due papà e i comuni che hanno trascritto una bugia dovranno cancellarla. Dedicato a te che ci dici ogni volta che non possiamo farcela e forse hai anche ragione perché le battaglie che ci siamo scelti sono difficilissime, ma proprio per questo è essenziale che qualcuno le combatta. Dedicato a te che nella testuggine hai scelto di non starci per poter stare sempre a criticarla. Dedicato a Jurgen Klopp che ha detto ai suoi che non era possibile segnarne quattro al Barcellona senza subirne manco uno, ma poiché erano loro, loro potevano farcela. Dedicato a Asia Bibi, che non ha mai ceduto: ha resistito, nel nome di Gesù Cristo, spes contra spem. Ed ora è libera come non lo sarà mai chi non combatte e silenziosamente abiura.