Mario Adinolfi: Dalla Lombardia, a Roma, all’Umbria: Aria fetida

7 Maggio 2019 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

L’inchiesta lombarda di oggi con 43 arrestati e 95 indagati sembra la goccia di cloaca che ha fatto traboccare il vaso già pieno di acqua melmosa. A poco più di due settimane dalle elezioni europee si respira un’aria fetida dalla Lombardia all’Umbria passando per Roma. Partito democratico, Lega, M5S, Forza Italia, Fratelli d’Italia: a ognuno la sua inchiesta e sempre per trasferimenti di denaro dalle imprese ai partiti o ai singoli esponenti politici. Che sia Marcello De Vito o Pietro Tatarella a finire arrestato alla fine quasi conta poco: un sistema politico che pare infiltrabile a ogni livello da qualsiasi consorzio criminale e corruttivo, piccolo o grande, non lascia tranquillità ai cittadini. Diciamoci le cose per come stanno: il crollo valoriale ha generato conseguenze sul tessuto politico nella selezione delle classi dirigenti. Anche per questo assume significato il voto il 26 maggio prossimo a Popolo della Famiglia-Ap, all’unica lista che torna ai valori forti dell’ispirazione cristiana per lanciare così una sfida a partiti e politici che sembrano presi solo dalla guerra per il potere con un’attitudine amorale. Qui si fa fatica persino a far dimettere un sottosegretario bancarottiere indagato per corruzione che si è trovato a far da anello di congiunzione (speriamo inconsapevole) con interessi riconducibili al più pericoloso dei boss mafiosi latitanti. Quello che all’estero avverrebbe all’istante, qui è caso di discussione politica e campagna elettorale. Poi, per carità, va bene la presunzione d’innocenza. Ma evidentemente c’è qualcosa che non va sotto ogni bandiera. Anche per questo, il 26 maggio vota Popolo della Famiglia – Alternativa Popolare.