Mario Adinolfi: Un mondo tutto suo

15 Luglio 2018 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Ho letto con un qualche sconcerto l’intervista a un blog dell’ex segretario del Popolo della Famiglia che ora dice che dovevamo “andare con il centrodestra”, non mantenere “una strana neutralità” e che la Lega “ha un forte valore cattolico”. Il problema non è tanto che prima del 4 marzo diceva che “votare Lega è immorale” e rispetto al centrodestra dovevamo essere “il chiodo conficcato nella coda del serpente”. Il problema è che anche dopo le elezioni, l’11 marzo Amato scriveva testualmente: “Questa tornata elettorale segna un ulteriore importante stato di avanzamento dei lavori relativo al progetto del Popolo della Famiglia. In questi due anni abbiamo realizzato lo scavo e le fondamenta. Da oggi, dopo il 4 marzo, possiamo cominciare ad alzare i muri perimetrali”. Poi improvvisamente il PdF è diventato un progetto fallito. Ognuno giudichi non solo oggi, ma quando sentirà i proclami futuri. Io non ho rapporti “freddi”, anzi provo la calda delusione dell’amico tradito. Io ho solo quattro domande: ma che ti è successo Gianfranco? Davvero hai preso in giro tutti noi per anni dicendo cose in cui non credevi minimamente? O forse non credi fino in fondo neanche a quel che dichiari oggi, l’opposto di ieri? Come puoi considerare “fallito” un progetto che tu stesso dichiari aver avuto “il merito” di orientare il dibattito politico sui temi della famiglia? Abbiamo fatto una grande cosa, con la pazienza del contadino la cattedrale del Popolo della Famiglia continua a essere edificata, da monaci e pietre. Orienteremo sempre di più il dibattito politico e un segmento sempre più ampio di elettorato, proveniente dalla delusione del governo a trazione grillina e dall’implosione di Forza Italia, ci seguirà. Esattamente come scrivevi l’11 marzo, scavate alle politiche le fondamenta erigeremo ora i muri perimetrali. Il bello di queste settimane è aver trovato un popolo che non “vive in un mondo tutto suo” (questo passaggio carico di disprezzo nell’intervista poteva essere risparmiato) ma semplicemente è composto da migliaia di militanti che sono coerenti con il loro impegno di questi anni e lo portano avanti con determinazione e pazienza, non in preda a personali frustrazioni o altalenanti stati emotivi. Questo popolo, il solo organizzato capillarmente come soggetto politico su tutto il territorio nazionale per l’area cattolica, cresce e merita rispetto. Da chi l’ha abbandonato con argomentazioni cincischiate e incoerenti, lo pretende.