UNA QUESTIONE DI VITA O DI MORTE

17 Dicembre 2017 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Ho visto la Bonino da Fazio, ormai l’offensiva è a reti unificate con spazio pari a zero per l’opinione diversa. Vi hanno spacciato per nuova “libertà” quella di morire assetati per disidratazione (la maniera più atroce di uccidere una persona), vi hanno convinto che sia un gran diritto quello di chiederlo voi stessi, quando l’unica finalità della legge è abbattere i costi della sanità ora che l’aspettativa di vita si allunga, sopprimendo più malati terminali possibile, secondo i dettami del neomalthusianesimo e della massoneria internazionale finanziati da Open Society Foundation e George Soros. Poi vi diranno che la disidratazione è crudele, vedrete, per legittimare il passaggio all’eutanasia attiva per mezzo del Pentobarbital. Per inciso, è il farmaco che si usa per le iniezioni letali nelle condanne a morte, quelle contro cui la Bonino si batte con Giusva Fioravanti e Francesca Mambro in Nessuno tocchi Caino. Ai pluriassassini il Pentobarbital no, ai malati sì. Io ve lo dico, questo è solo l’inizio, se non li fermiamo subito. E li fermiamo solo democraticamente con una valanga di voti all’unica alternativa schierata con la vita e la famiglia sempre, senza ambiguità: si chiama Popolo della Famiglia. Altrimenti usando i Fazio e il pensiero unico a reti unificate ci travolgeranno e consegneranno l’Italia agli inferi. Pensateci. Non è una battaglia qualsiasi. È la battaglia definitiva, letteralmente una questione di vita o di morte. Alle 8.30 su questo canale ne parleremo diffusamente in Stampa&Vangelo, ritorna l’appuntamento quotidiano, finché il Grande Fratello orwelliano non ci censurerà di nuovo anche in questa ridotta dove proviamo a far sentire la voce della resistenza chiamata Pdf. Spiegatelo a tutti, fate sì che l’alternativa possibile sia nota a tutti. È una questione di vita o di morte.