SE LA CEI ADERISCE ALLA MARCIA INTITOLATA A PANNELLA

20 Ottobre 2016 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

La Conferenza Episcopale Italiana ha aderito alla IV “Marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà” intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco, organizzata per il 6 novembre a Roma dal Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito, in occasione del Giubileo dei Carcerati, e che si snoderà tra le vie della capitale dal carcere di Regina Coeli fino a Piazza San Pietro.
Lo ha comunicato il sottosegretario e portavoce della CEI Don Ivan Maffeis mercoledì sera a Radio Radicale, durante la trasmissione Radio Carcere, condotta da Riccardo Arena.
Ecco le sue dichiarazioni: “La CEI guarda con attenzione a questa iniziativa e come Segreteria generale dà una convinta adesione; l’iniziativa è vista da parte nostra come una occasione proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica e più in generale il mondo politico sulla situazione in cui il nostro sistema penitenziario versa. L’augurio – e voglio metterci anche l’impegno – è che ci sia una accoglienza delle istanze portante avanti proprio per superare il degrado in cui i detenuti, ma non solo i detenuti – penso agli agenti, ai volontari, agli educatori -, oggi si muovono. Si è trattata di una decisione maturata con il Segretario generale, Monsignor Nunzio Galatino; il presidente Bagnasco è stato informato e condivide le finalità dell’iniziativa. Ci si confronta con un mondo – quello delle carceri – per certi versi invisibile, eppure si tratta di una realtà pesante: penso alla lunga lista di suicidi che avvengono nelle prigioni,a queste vite spezzate, penso alle persone fragili che sono detenuti per reati minori. Spesso in questi luoghi manca una rete di appoggio, spesso offerta dai volontari o da una certa parte di umanità di chi opera dentro, come i nostri cappellani. Intorno a certi temi, possiamo dire scomodi, come l’attenzione verso l’ultimo che abbiamo reso ultimo, o perché per situazioni della vita si è reso ultimo, attorno a certi temi c’è una capacità di chiusura, una capacità di silenziare anche la parola più alta come quella del Papa. Quelle persone che già sono invisibili per tanti motivi vengono censurate dai mezzi di informazione e ciò diventa una irresponsabilità pesante”.
Traduco dal curialese le parole di don Ivan Maffeis: “L’iniziativa è di Galantino da cui io dipendo, Bagnasco non ha la forza per opporsi e se la pija in saccoccia. Dei carcerati non ce ne frega niente, ma usiamo l’occasione per ribadire chi comanda in CEI, d’altronde Papa Francesco ha detto che Emma Bonino è una ‘grande italiana’ e ha manifestato simpatia e stima per Marco Pannella, dunque per far capire chi è che è il vero interprete in CEI del volere del Papa, quale occasione migliore di una marcia ‘per la libertà’ intitolata a Pannella e Bergoglio? Quelli del Family Day non rompano i coglioni, noi abbiamo osteggiato in tutti i modi le loro due manifestazioni perché non sono trendy, i radicali invece si portano bene in società”.
Ora, secondo me i calcoli sono anche sbagliati. Papa Francesco, a naso, non apprezzerà questa fuga in avanti di Galantino: simpatia e stima va bene, ma il concetto di “libertà” di Pannella è davvero troppo diverso da quello di un Papa. Fossi in Bagnasco dunque sconfesserei apertamente questa “iniziativa della segreteria generale” e utilizzerei l’occasione per scatenare un pandemonio. Leggete con attenzione Avvenire e capirete l’andamento del braccio di ferro in corso a Circonvallazione Aurelia. Ma non è questa la cosa più importante.
Ai Family Day ha partecipato un Popolo immenso senza che fosse presente al Circo Massimo un solo vescovo, alla marcetta radicale non saranno neanche mille e l’adesione della Conferenza episcopale italiana è semplicemente vergognosa.