Sergio Mattarella, presidente della Repubblica cattolico che come primo gesto fa portare al Quirinale un inginocchiatoio su cui pregare, ha firmato l’incostituzionale legge sulle unioni omosessuali. Non è la legge sulle unioni civili, è una legge sulle unioni gay, possono accedervi solo coppie composte da due maschi o da due femmine, la coppia di fatto eterosessuale è esclusa, ha diritti minori, niente reversibilità della pensione tanto per dire una cosa e basterebbe questo a spiegare perché la legge sia platealmente incostituzionale ex articolo 3 della Carta, seppure avessimo voluto sorvolare sulla presa in giro dell’articolo 29. Comunque, Mattarella il giurista, Mattarella l’ex membro della Corte costituzionale, Mattarella il cattolico ha firmato. La Croce aprì il suo primo numero un anno e mezzo fa con questo titolo: “Serve un presidente cristiano”. Abbiamo avuto il presidente della Repubblica cattolico praticante (Mattarella), che ha firmato una legge voluta da un presidente del Consiglio del centrosinistra cattolico praticante (Renzi), passata con i voti determinanti di eletti del centrodestra cattolici praticanti (Alfano e Lupi), che cattolici praticanti che pure hanno votato contro si affrettano a dichiarare di essere disposti ad applicare (Meloni) in barba all’invito all’obiezione di coscienza chiesta da Papa Francesco. Va bene, ne prendiamo atto, una storia si chiude. Senza innocenti. Il giudizio poi arriverà. Chi pensa di non dare un segnale che deve essere una risposta forte come un ruggito il prossimo 5 giugno votando Popolo della Famiglia, si tenga questi cattolici del centrosinistra e del centrodestra, piegati alle logiche politiciste di coalizione, che tradiscono Vangelo e Costituzione all’unisono. L’unico segnale di risposta che ora il sistema teme è il successo del Popolo della Famiglia, tutto il resto è digeribile e anzi già digerito.