Michela Murgia (come Saviano) ha il pregio della chiarezza: vuole la fine della famiglia che chiama “tradizionale”, per lei è “tossica e patriarcale”, appartiene all’era “mesozoica”, dunque vive il matrimonio con un uomo a cui è costretta da non meglio precisate ragioni legali come evento luttuoso, per il quale non bisogna farle gli auguri. Punta piuttosto a forme evidentemente considerate più “moderne” di tutela d’ogni aggregato affettivo, avendo orrore del concetto di coppia e persino del numero due, da travolgere con la paradisiaca famiglia “queer” poliamorosa e in cui tutti sono un po’ amanti, un po’ genitori, un po’ figli (d’anima, guai a pretendere steccati biologici). Io sto con l’art. 29 della Costituzione: famiglia è società naturale fondata sul matrimonio. Che in Italia è tra uomo e donna, responsabili dei figli che eventualmente mettono al mondo. Ripeto, Michela Murgia ha il pregio della chiarezza, non si nasconde. Il contrasto che propone non è sanabile, non è riducibile: o vince lei o abbiamo ragione noi. Sappiamo da tempo che il conflitto decisivo sarà sulla domanda fondamentale: cos’è una famiglia? La risposta della Costituzione italiana è chiarissima. Il modo con cui la Murgia vuole travolgerla anche. Ora scegliete. Con attenzione, perché è chiaro che la famiglia naturale è infinitamente più impegnativa di un aggregato queer dove ci si scambiano in tanti molte parti in commedia e da cui dunque è semplicissimo sfilarsi. Per varie ragioni ora Michela Murgia viene acclamata per qualsiasi cosa dica o faccia. Ma il post accigliato e luttuoso con cui ha annunciato il suo matrimonio spiega quanto veleno e rabbia stia mettendo in questa cruciale battaglia, quanto odio vero e proprio abbia per l’istituto verso il quale si è piegata, a suo dire costretta dalle circostanze. Ecco, non dimentichiamolo quest’odio perché la Murgia ha il pregio di esporcelo chiaramente. Altri, più ipocriti, usano il mantra “a voi cosa cambia”. Michela Murgia sa bene cosa propone e cosa cambia. O la famiglia naturale o la “famiglia queer”. Delle due solo una starà in piedi. Per quale modello intendete battervi?