LA LETTERA DI UN PAPÀ

2 Giugno 2023 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia

Da anni sono la “buca delle lettere” di centinaia di genitori atterriti dal modo aggressivo con cui le mode correnti attecchiscono sui loro figli, in particolare sul terreno della “fluidità di genere”. Mi accorgo che nella comunicazione mainstream l’omosessualismo è spesso accompagnato ad una sorta di sostegno materno, tanto che in più di una trasmissione tv mi sono ritrovato a chiedere a giovani, accompagnati dalle madri, consegnati a quel modello di vita: “Ma tuo papà che ne pensa?”. Lo faccio perché ricevo quotidianamente lettere di papà disperati, che ovviamente nella comunicazione mainstream non devono esistere, le cui valutazioni sono semplicemente escluse dal terreno delle opinioni sostenibili sui media. Oggi ho ricevuto l’ennesima lettera di un papà ingegnere e mi sono chiesto cosa accadrebbe se fosse letta in tv. Intanto, leggetela voi.
“Buongiorno,
ho letto quel che ha scritto sul fatto che il mondo LGBTQ….sia pervaso da violenza.
Sono padre di una ragazza che ho scoperto anni fa abbia deciso di essere lesbica dopo le usuali storie liceali con ragazzi e confermo tutto quanto dice Lei.
Premetto che sono agnostico e che non ho alcun preconcetto ideologico su come un individuo possa vivere la propria sessualità in camera da letto.
La figlia è diventata qualcosa che potrei definire non umana, non posso dire animale perché ho 5 cani e in questi modi non si comportano affatto, ha troncato ogni rapporto con me perché non condividevo, non condivido e non condividerò mai queste scelte INTENZIONALI.
Infatti, gli omosessuali veri sono uno sparuto numero di quanti dichiarano di esserlo, altrimenti la razza umana si sarebbe estinta da migliaia di anni e l’omosessualità nella storia nulla aveva a che vedere con Pride e drag queen che vediamo adesso, bastai pensare agli Spartani, al battaglione sacro di Tebe, ai samurai, etc….tutti facevano figli con donne a prescindere da come vivevano l’atto sessuale!.
Quel che è peggio è che la figlia ha interrotto ogni rapporto con mia madre, cioè la nonna, che le ha dato in gioventù anni della propria vita.
Attualmente la nonna è in RSA dove sta terminando la Sua vita e la nipote posta foto in cui si diletta in sport improbabili con altre lesbiche, foto dei circoli di lesbiche rabide in giro per il mondo, etc. Nemmeno sa che la nonna sta morendo, da anni non chiama e non passa.
Un comportamento del genere è violenza pura, l’idea platonica di egoismo, terribile.
E concludo spiegando quale è il problema che ho con queste persone LGBTQ….
Mio padre ha cominciato a lavorare a 17 anni in miniera, mia madre è rimasta orfana a 15 mesi di vita.
Si sono spezzati la schiena per farmi crescere a darmi una vita migliore della loro.
Io ho avuto due figlie ed ho fatto una ottima carriera, a prezzo di allucinati orari di lavoro.
Alle figlie ho dato ogni possibilità per emergere.
Anche aizzate dalla madre, le figlie hanno fatto ogni scelta che andasse nella direzione opposta rispetto a quella che suggerivo io, a cominciare dal disprezzare la mia laurea e la mia professione grazie alle quali hanno avuto quello che hanno avuto.
Ebbene, tutto questo l’ho fatto per dare una continuità alla famiglia, pensavo che, come io sono stato comunque vicino ai miei genitori cercando di renderli orgogliosi e di aiutarli in vecchia, così avrebbero fatto loro, con la differenza che la base economica di partenza che avrei lasciato loro sarebbe stata decisamente “importante”.
Ebbene, sono da solo, ho tenuto la mamma in casa finchè non è caduta e non si è fratturata pesantemente da rendere non evitabile RSA e so che finirò nello stesso modo o peggio.
A chi lascio la mia eredità materiale morale ?
Tutto perso, una vita gettata.
Questo è il mio dramma, non tanto il fatto che, per qualche motivo a me incomprensibile, la figlia faccia sesso con un’altra donna usando falli di gomma neri che ho trovato sparsi per tutta la casa che le avevo comprato per seguire gli studi universitari.
Per il diritto di famiglia nemmeno le posso diseredare come vorrei.
Non lo trovo giusto.
Queste scelte, ne ho parlato anche con uno psicanalista di reputazione nazionale, e non certo right-wing, sono di puro egoismo, non derivano da tendenze naturali come si vorrebbe fare credere.
La famiglia LGBTQ..è una cosa semplicemente assurda.
L’utero in affitto è l’apoteosi della prostituzione, visto che chi lo praticherebbe sarebbero donne assolutamente alla base della scala sociale, non certo la Ferragni.
Ma lo cosa che lascia basiti, è la violenza assoluta che pervade questa comunità nei rapporti di chi non la pensa come loro (che non sono pochi come si vorrebbe far credere).
La saluto.
Buon lavoro”.
Io non posso far altro che aprire uno squarcio di luce su questa realtà di genitori disperati, umiliati e offesi, che la società contemporanea eliminerebbe volentieri dalla faccia della terra e invece hanno il mio abbraccio e la mia addolorata solidarietà.