L’ossessiva propaganda che promana da Viale Mazzini

9 Giugno 2021 La Croce Quotidiano
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La Croce Quotidiano

A spese dei contribuenti e con appena qualche pudico velo messo a contraltare, perfino dalle vetrine privilegiate dei telegiornali ogni giorno viene ammannito il pensiero unico agli italiani.

Di Fabio Annovazzi – La Croce Quotidiano 9 giugno 2021

Il Minculpop continua imperterrito la sua feroce propaganda a spese del contribuente italiano che bimestralmente gli versa l’obbligatorio obolo per continuare a vivere. La martellante, ossessiva propaganda che in questi ultimi anni ci tocca sorbire dai canali Rai comincia davvero ad essere per il sottoscritto fonte di fastidio ed irritazione.

L’obbiettivo primario del lavaggio al cervello dell’italico cittadino viene eseguito con una maniacalità degna del peggior psicopatico. Si sa benissimo che il servizio pubblico televisivo è sempre stato asservito al potentato di turno, con una lottizzazione partitica ben definita sin dalla sua nascita. Questo è da tempo uno dei grandi mali d’Italia, difficile se non quasi impossibile da estirpare. Il potere ha fame di propaganda, cosa di meglio che il mezzo televisivo per placare i brontolii di stomaco? Però almeno ai tempi della prima repubblica, e agli inizi della cosiddetta seconda, vi era un minimo di dialettica, con una spartizione dei canali che tutto sommato garantiva una discreta pluralità nell’esposizione delle notizie e delle opinioni.

Ora invece no, fateci caso, puoi girare qualsiasi canale televisivo, avrai sempre di fronte un coro di pecore belanti ignobilmente inginocchiate di fronte alla dittatura del pensiero unico. Una tirannia spietata che non concede nessuna libertà di pensiero, tutti debbono ragionare alla stessa maniera, pena l’essere etichettato al volo in una categoria da mettere alla pubblica gogna. Sì, magari all’incauta apparenza c’è ancora un pochino di diversificazione nell’esporre la quotidiana informazione, ma sotto sotto, alle menti non accecate, appare subito nitido il fatto che ci troviamo di fronte a un coro di asini che raglia all’unisono. Magari qualcuno lo farà in maniera diversa, ma questo non lo fa diventare certo un nitrito di un cavallo.

La mia personale allergia verso il piccolo schermo sta raggiungendo in questi ultimi tempi apici davvero mai toccati in passato, e la tentazione di sfracellare questo elettrodomestico scagliandolo giù dal balcone diviene ogni giorno sempre più preponderante. L’esempio più clamoroso di come stia cadendo in basso il servizio pubblico televisivo ci viene da Rai1, un tempo considerato il canale cattolico per eccellenza, riservato alle famiglie e guardato persino dai Papi.

Dire che questo canale, al soldo del contribuente, stia sprofondando con la sua propaganda nel ridicolo è puro eufemismo, qui ci troviamo di fronte letteralmente ad un marcato ed ignobile tentativo di colonizzazione ideologica, tra le più subdole anche. Assistere alla penosa informazione che ogni sera ci riserva il telegiornale della rete ammiraglia Rai è per il sottoscritto una specie di tortura, un violento atto di sadomasochismo, che però mi fa aprire gli occhi su dove vogliano arrivare questi imbonitori del politicamente corretto. Credo innanzitutto che la dicitura TG1 sia oramai assolutamente errata e da modificare al più presto, in quanto lo si potrebbe ribattezzare tranquillamente, senza ombra di smentita, come TGPD, al completo servizio del partito di Enrico Letta e della sinistra italiana.

Ma non è questa etichettatura che spaventa, ripeto non è una novità la lottizzazione, è la pochezza informativa a fare trasalire, il nulla che lascia ad un esposizione corretta delle vicende quotidiane, ed il veleno che volutamente inietta nella mente dell’ignaro telespettatore. La meschinità di un giornalismo così di parte la si evince subito da come è strutturata la mezzora di questa pseudo informazione, un vergognoso copia-incolla quotidiano, con la ripetizione continua ed ossessiva dei nuovi dogmi del pensiero unico.

La deontologia professionale è pari a zero, tutte le sere la medesima e reiterata solfa, con una pietanza che sa tanto di stantio. Che barba, che noia direbbe la Mondaini. Ma davvero però! Posso già descrivervi tranquillamente con certezza in anticipo qui di seguito come sarà strutturato il telegiornale di stasera, sono sicuro di non sbagliare di molto vedrete. Dopo la piccola parentesi sulla situazione pandemica e sugli strabilianti risultati ottenuti dal governo Draghi, grazie ai ministri Pd, si procede con l’incensazione a priori di ogni sbadiglio di Biden, si dà magari poi un po’ di cronaca nera per soddisfare i pruriti dei fans più esigenti in materia e poi si arriva sempre al clou, nel cuore del TG, ai casi di presunto razzismo ed “omofobia” di cui si macchierebbero quotidianamente quegli incivili degli italiani. Se c’è una vicenda pruriginosa poi da strumentalizzare in ambito non gli par vero e ci si buttano al volo, dandogli un enfasi gigantesca e facendola risalire prepotentemente tra le primissime notizie esposte. Non potrà mancare ovviamente una riflessione allarmata sul pericolo imminente del ritorno (immaginario) di una dittatura fascista in Italia ed in Europa.

Ogni tanto viene data qualche notizia sul Papa, con frasi magari estrapolate e fuori contesto, se questa rientra nei canoni di lorsignori e dell’ecclesiasticamente corretto. Dei canoni che invece pagano le famiglie italiane non gliene importa ovviamente nulla invece, state sereni. Per concludere degnamente ogni sera questa pseudo informazione va obbligatoriamente esposto ed esaltato un catastrofico caso di cambiamento climatico, dei danni ambientali causati dall’uomo al pianeta Terra.

Tutto vero naturalmente, sino a prova contraria, che è quasi divenuto un reato però esporre pubblicamente, pena l’essere tacciato come incosciente e non curante delle future generazioni. Uno non può avere neanche il minimo dubbio o perplessità, tutti devono rigorosamente pensarla alla stessa maniera, se no diviene negazionista, complottista, terrapiattista, ecc. ecc., tutta gente da mettere alla berlina in un piccolo spazio, sempre riservato, dal telegiornale. Per addolcire la pillola da deglutire c’è quasi sempre un po’ di maquillage finale, con una spruzzatina di cronaca rosa verso le 20,30.

Questo che ho appena descritto signori miei sarà il telegiornale di Rai 1 di stasera, ne sono più che certo e potete scommetterci. Un informazione infida e marcatamente di parte, con corrispondenti che paiono dei cani al guinzaglio con la coda tra le gambe. Come siamo caduti in basso mi verrebbe da dire, poveri giornalisti che pena che fate. Si sa che dovete portare a casa la pagnotta a fine mese e lo capisco, però nel piccolo, lasciatemelo dire, sembrate quei gerarchi nazisti che con la scusa di rispettare ordini folli compivano crudeltà pazzesche.

Il TG serale è ovviamente l’apice di una programmazione Rai che non può fare a meno di indignare, perché tutti noi con la bolletta dell’energia elettrica contribuiamo a tenerla in piedi. In pratica è come se pagassimo i nostri volontari carcerieri. E non si può pagare un disservizio simile senza almeno provare a protestare per quanto vogliono imporci forzatamente. In pochi però fiatano, ormai deglutiscono tutto, quasi assuefatti da questa spazzatura. Penso che tutto ciò sia il simbolo dell’imperante omologazione e conformismo delle menti che infesta il Belpaese, con troppa gente che si ostina a voler togliere la pagliuzza, anzi il microbo, nell’occhio altrui, dimenticando di avere una gigantesca trave ideologica nel proprio.

E ai i problemi quotidiani che hanno le famiglie italiane con figli chi ci pensa, chi li mette in evidenza? E il lavoro, la mastodontica burocrazia, il futuro generazionale, la denatalità? Sì, due parole quando ci sono i dati Istat e tutto finisce lì. E la disabilità?

Una storiella buonista strappalacrime da mettere lì ogni tanto in mostra che stona ferocemente con l’esaltazione che spesso fanno di sentenze vergognose come quelle pro-Cappato. Ciò che espongono in realtà è un annacquare il bene ed esaltare dei gravi mali che tarpano le ali del futuro. Per combattere questa deriva, che ci sta facendo sprofondare nelle sabbie mobili, occorrerebbe un ramo forte a cui appigliarsi per risalire ed evitare di morire ingloriosamente annegati nella melma. Un ramo che però manca o è messo alla berlina. Eppure da quel ramo escono tralci che possono portare vita vera e non cultura della morte.

È stato fatto (e si continua a fare) un disboscamento folle dei valori e principi cattolici su cui si poteva costruire una società solida, questi sono i risultati finali. Si è voluto mettere Dio tra parentesi, o negandolo o relegandolo nelle sacrestie, così Satana ci ha distrutto e continua a distruggerci con quello che ci offre. Siamo ancora a tempo però a fare una salutare inversione a U, perché più che l’anidride carbonica temo che ci stia soffocando il peccato. E anche chi non è credente non si scandalizzi per questa mia ultima frase. Basta dare un occhiata alla realtà, basta ascoltare i nostri ragazzi, la terra bruciata che gli stanno costruendo attorno, il nulla verso cui li dirigono i nuovi mass-media ed il pensiero unico.

Perché la famiglia, i figli, il futuro generazionale, non sono un tema solo confessionale, tutt’altro. Ogni tanto mi verrebbe da dire, senza mancare di rispetto a nessuno, che sembriamo un ammasso di pecore accecate che stanno compiendo una gara assurda per correre più velocemente possibile verso il precipizio da cui precipitare. Ci stiamo lasciando guidare erroneamente da ignobili mercenari a cui non gliene importa un fico secco di noi. Fermiamoci e giriamo la testa, vedremo che il Buon Pastore è lì dietro che ci aspetta a braccia aperte. Sarà più esigente e non ci lusinga con la cultura dell’effimero, ma ci dirige certamente verso pascoli erbosi cui riposare e non nell’orrido burrone infernale.