Il Popolo della Famiglia di Milano esprime la sua contrarietà per il sostegno votato anche da consiglieri di opposizione al ddl Zan sull’omofobia, il cui dibattito infiammerà a breve i banchi del Parlamento. I Consiglieri Nazionali del PdF Mirko de Carli e Piero Chiappano, al lavoro sulla città per garantire cospicua rappresentanza al movimento, vigili sulle dinamiche cittadine, bocciano come ideologico, lobbistico e superfluo l’ordine del giorno su un tema trattato con toni buonisti e propagandistici per cavalcare un’onda che poco ha a che fare con una reale cura dei cittadini e una prevenzione di eventuali reati (peraltro già correttamente puniti dal codice penale).
“Il ddl Zan è un bavaglio alla libertà di espressione, una misura politica di parte ed è inaudito che una comunità pluralista come quella di Milano voti con leggerezza che alcuni cittadini siano più uguali di altri” dichiara De Carli, “Sbagliato e scorretto che il Comune si impegni, prima ancora dell’approvazione della legge, a investire denaro (molto denaro) in un piano articolato che a giudicare dall’ordine del giorno sembra già pronto per essere implementato” incalza Chiappano.
Preoccupa infine che l’opposizione sia così timida se non indifferente rispetto a una battaglia di libertà e di buonsenso nei confronti di un tema di cui si ha addirittura paura a parlare, un tema scomodo forse, ma che una politica fondata sui valori e sulla tutela di elementari verità – l’omofobia non è un’emergenza in Italia e nemmeno esiste una definizione “giuridica” della parola – non può ignorare.
Dalle scuole alla Polizia Locale al turismo: i politici milanesi riflettano bene prima di rendersi reponsabili di una colonizzazione ideologica gender. I cittadini sono attenti e sensibili e il Popolo della Famiglia è con loro.
Popolo della Famiglia Milano