Gli emuli americani della Boldrini

9 Giugno 2020 Marco
immagine mancante
Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Su questa storia di George Floyd sto rischiando di impazzire: è stato rimosso il capo della pagina delle opinioni del New York Times per aver pubblicato l’opinione di un senatore trumpiano; è stato licenziato in tronco dopo vent’anni di servizio un cronista del Philadelphia Enquirer per aver scritto che conta anche “la vita degli edifici storici della città devastata dai violenti scontri”; è stata licenziata una giornalista di colore del Pittsburgh Gazette per aver pubblicato la foto di un cumulo di rifiuti lasciato dai manifestanti; è stato coniato lo slogan “Defund the police”, in sostanza l’unica vera richiesta politica del movimento di piazza nato sull’onda emotiva della morte di Floyd è, oltre a quella di zittire tutte le voci dissenzienti, di togliere i soldi alla polizia. Una proposta delirante che però alcuni politici dissennati quasi quanto la Boldrini che si inginocchia con altri sciamannati in Parlamento stanno immediatamente applicando. Bill De Blasio, sindaco di New York, ha subito tagliato 6 miliardi di dollari dai fondi stanziati per le forze dell’ordine. A Los Angeles il suo collega Eric Garcetti c’è andato più leggero, tagliando 150 milioni di dollari. Togliere tutti questi quattrini al NYPD o al LAPD significa togliere sicurezza in città già insicure. A Minneapolis addirittura il consiglio comunale vuole chiudere il Police Department, anche se il sindaco è contrario. Effetto immediato? Impennata dell’acquisto di armi per la difesa personale e della proprietà. Questa sinistra americana liberticida e violenta vuole davvero far stravincere a Donald Trump le elezioni di novembre. La buona politica non deve mai inseguire la piazza, non deve mai orientarsi sulle onde della pancia della gente e della emotività del momento. Occorre sempre restare lucidi, se si ambisce a governare.