Regolamento congressuale del Popolo della Famiglia

3 Marzo 2020 Popolo della Famiglia
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Il Popolo della Famiglia

1. Il Popolo della Famiglia terrà il suo primo congresso nazionale a Pomezia il 28 e 29 marzo 2020. Possono partecipare con diritto di voto e di parola tutti gli iscritti al Popolo della Famiglia in regola con il tesseramento 2020. Finalità del congresso è il rinnovo delle cariche statutarie le candidature alle quali saranno collegate a mozioni politico-programmatiche articolate e a una squadra di dirigenza nazionale che si impegna a applicarne i contenuti. Si discuteranno in congresso anche mozioni tematiche che potranno essere votate dall’assemblea, se valutate ammissibili dalla presidenza del congresso che è affidata al direttivo uscente. In caso di provvedimenti dell’autorità pubblica che impediscano lo svolgimento del congresso nazionale nelle date fissate, il congresso si intende già riconvocato nella stessa sede per il 13 e 14 giugno 2020. Per la partecipazione al congresso e per tutti i dettagli logistici-organizzativi il riferimento è il coordinatore nazionale Nicola Di Matteo.

2. Possono candidarsi alla presidenza nazionale e a tutte le cariche statutarie gli iscritti in regola con il tesseramento 2020 al Popolo della Famiglia. L’aspirante presidente nazionale si candida redigendo una mozione congressuale in cui articola le proposte di linea politica, programmatica e organizzativa su cui intende muoversi nel quadriennio 2020-2024 con la squadra di dirigenti nazionali apicali con cui vuole realizzarla, che la sottoscrivono.

3. Ogni mozione politica congressuale, che prenderà il nome dal candidato presidente, presenterà dunque una squadra dirigenziale composta da: candidato coordinatore nazionale, candidato segretario nazionale, candidati membri dell’esecutivo nazionale (sei membri provenienti da almeno cinque regioni diverse per garantire una cabina di regia al movimento geograficamente diversificata). Unico vincolo per la candidatura è il possesso della tessera 2020 del Popolo della Famiglia.

4. Ogni mozione politica congressuale potrà indicare anche dei referenti regionali in numero di due per ciascuna regione: uno farà parte del coordinamento nazionale territoriale che nascerà dal congresso, l’altro si occuperà più direttamente dell’organizzazione regionale. In caso di vittoria della propria mozione politica, saranno i referenti politici e organizzativi chiamati ad applicarla sul proprio territorio. A loro volta i due referenti chiederanno dopo il congresso nazionale ad ogni provincia di indicare un referente provinciale che faccia parte del coordinamento regionale e uno più legato al tema dell’organizzazione territoriale, in modo da costituire un reticolato che copra alla fine del 2020 in modo puntuale tutto il territorio nazionale per un’applicazione politica puntuale delle determinazioni assunte dal congresso nazionale.

5. Le mozioni politiche congressuali complete di nomi dei candidati devono essere presentate entro il 16 marzo 2020 e sono ufficializzate con la pubblicazione su La Croce entro il giorno successivo. Si inviano per la pubblicazione alla email yokanaan@gmail.com di Giovanni Marcotullio. Stesso limite temporale vale per le mozioni tematiche che possono toccare singoli temi programmatici, ma non le questioni politiche generali (linea politica, modello organizzativo, politica delle alleanze) che sono oggetto delle mozioni politiche congressuali e richiedono dunque la precondizione di candidature alla presidenza e di una squadra di dirigenti che si impegnano ad applicarle.

6. All’avvio del congresso si insedierà una commissione verifica poteri presieduta dal generale Guido Pianeselli che accerterà i diritti di voto e di parola di chi è in regola con il tesseramento 2020 al Popolo della Famiglia. Al giudizio della Commissione verifica poteri integrata dalla presidenza del congresso sono demandate eventuali controversie che dovessero sorgere.