Mario Adinolfi: La supercazzola chiamata PD

17 Settembre 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Sono passati dieci anni dalla fondazione del Pd, tra poco saranno 11, ci candidammo in cinque a guidarlo e oggi ne stiamo tutti lontani: Veltroni fa il regista, la Bindi si è ritirata a vita privata, Letta è in esilio a Parigi, io l’ho abbandonato ormai quasi sei anni fa e Gawronsky non so cosa faccia. Quel progetto è drammaticamente fallito perché ha deciso di abbandonare quel che poteva essere, un partito popolare di massa, per trasformarsi in partito delle élites, di quelli che conducono e guardano Otto e Mezzo, Propaganda Live, Piazza Pulita, Di Martedì, Carta Bianca più quelli che leggono Repubblica. Ovviamente tutti costoro fingono di essere contro le élites, persino contro le élites del Pd, ma poi le votano e ne dipendono (qualche volta si candidano e ne fanno parte, fino a quando si accorgono che economicamente non conviene, si prende di più lamentandosene). Quando mi candidai a guidarlo proposi la quota 100 per le pensioni, investimenti sulle giovani famiglie e sui ragazzi che volevano fare impresa. Eravamo un gruppo di giovani, ci chiamavamo Generazione U, ci diedero addosso dicendo che eravamo eretici. Si decise di far sventolare bandiere desuete e di ricorrere alla piattaforma della Bonino: “matrimonio” gay, cannabis libera, divorzio breve, testamento biologico. In aggiunta a questo, taglio radicale dei diritti (cancellazione articolo 18) e iscrizione al Partito socialista europeo, moribondo in tutta Europa. Ora leggo un Orfini che propone di “sciogliere il Pd e di rifondarlo, senza cambiare nome” e ovviamente senza privarsi del decisivo apporto di Orfini. In pratica, una supercazzola. Si dilanieranno tra renziani e zingarettiani, poi Renzi farà l’accordo con Zingaretti e tutto a posto, Richetti mugugnerà un po’ e dirà che il problema sono quelli che stanno a Roma senza capire che tra quelli che stanno a Roma ci sta pure lui, da anni. Si spartiranno un po’ di potere, sempre meno. E sarà una fine ingloriosa. Da partito della Bonino, stesse percentuali. Se la giocheranno con il PdF. Solo che noi abbiamo un’anima e dunque siamo piccoli ma destinati a crescere. Loro l’anima l’hanno venduta a banchieri, grandi giornali e euroburocrati. Con l’anima venduta puoi solo appassire, come un fiore reciso. Dieci anni di sopravvivenza sono pure troppi.