TRA UN ANNO, IN PARLAMENTO

11 Marzo 2022 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi
Oggi il Popolo della Famiglia compie 6 anni. Coloro che erano presenti al Palazzetto delle Carte Geografiche all’assemblea costituente del partito erano trecento, siamo diventati trecentomila (219.654 certificati dal voto delle politiche 2018, quando non ci conosceva nessuno) puntiamo al milione. Non abbiamo mai avuto tanta visibilità e capacità di mobilitazione, non siamo mai stati tanto al centro del dibattito e abbiamo riportato vittorie importanti non solo con i tanti eletti sul territorio ma anche sul ddl Zan, sul quesito che per primi definimmo irricevibile per l’imbroglio di Cappato, sul referendum droghe, sul suicidio assistito nella regione Marche, fermato da noi come unico oppositore.
Da quando c’è il PdF, cioè dall’11 marzo 2016, i cosiddetti “falsi miti di progresso” non hanno segnato neanche un punto dal punto di vista normativo. Merito tutto nostro? No. Ma se non ci fossimo stati noi con la nostra tenacia e disponibilità a metterci la faccia a dimostrare agli altri che un’altra posizione era possibile, avremmo assistito certamente a un cedimento, a uno smottamento politico che avrebbe finito per fare approvare tutto.
Guardate il voto sulla legge sull’eutanasia alla Camera: è passata con 253 voti favorevoli e 117 contrari. Il centrodestra alla Camera dispone di 277 voti ufficiali (22 Coraggio Italia, 80 Forza Italia, 37 Fratelli d’Italia, 133 Lega, 5 Noi con l’Italia) più frattaglie varie dal misto. Con tutti i quattro voti favorevoli dei forzitalioti ingrati alla Elio Vito, una presenza massiccia in aula del centrodestra avrebbe schiacciato immediatamente la legge sulla morte. Ma per quei partiti lì queste leggi non sono fondamentali e allora quasi due deputati su tre sono rimasti a casa. Se aveste votato Popolo della Famiglia invece di quei partiti lì, non sarebbe successo. E non accadrà al Senato perché alzeremo la voce e li costringeremo ai posti di combattimento, romperemo loro costantemente i coglioni, li inseguiremo fino a casa e alla fine dovranno essere conseguenti al loro mandato. Vinceremo anche sulla legge sull’eutanasia anche se per loro non è una priorità, ma per noi lo è. Per questo esistiamo.
Tutta la nettezza delle nostre posizioni, assunta anche nel dire no all’infame green pass che sta causando difficoltà estreme alle famiglie e no all’armamento dell’Ucraina perché la guerra “è una follia” e fornire armi è fare la guerra, causa discussioni e violenti attacchi. Ma a quelli siamo abituati da anni, come ai tradimenti dei Giuda, che come tutti i Guida sono destinati a restare da soli e disperati a campar di chiacchiere e proclami a cui non credono manco loro. Io so che la testuggine è più salda e numerosa che mai, che di battaglia in battaglia sta completando la traversata del deserto e l’anno prossimo lo festeggeremo con i primi eletti in Parlamento, al governo del Paese. Per restituirgli onore, verità e libertà nel rispetto pieno della Costituzione repubblicana e in ossequio agli insegnamenti del Vangelo.
Siate orgogliosi pidieffini d’Italia di questi sei anni trascorsi à bout de souffle. Domenica ci ritroviamo in tv di nuovo a raccontare perché siamo diversi da tutti e perché ogni volta che si compare in un dibattito gli ascolti impennano. Con un consenso mai così intenso come oggi, basta vedere tutti i sondaggi post trasmissione. Siate orgogliosi e miti, gentili as usual, pronti a fare il bene delle famiglie italiane sempre più sofferenti e dunque sempre più bisognose di voi.