Senza Fretta

30 Aprile 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Tutta questa fretta di “ripartire” non ci convince. Di più, ci preoccupa. Non ci sono le condizioni mediche, piangiamo ancora più di 500 morti al giorno, non abbiamo idea di quanti siano i contagiati reali, non tracciamo nessuno (come fanno ad esempio i coreani con ogni singolo cittadino), leggiamo articoli deliranti sulla “libertà” mentre è in corso (in corso, ora) una strage mai vista prima, dovuta alla trasmissione di un virus per contiguità sociale. Ora vogliamo aumentare la contiguità sociale che viene prima l’economia della vita. Il cattolico Giuseppe De Rita esalta il metodo olandese degli over 70 che non vengono ricoverati. Dice che ai nostri vecchi noi teniamo solo per ragioni economiche, perché ci passano i soldi della pensione, mentre dall’Olanda arriva «un esempio di coscienza pubblica». È la stessa Olanda in cui il parlamento discute della “Kill Pill” da distribuire gratuitamente in farmacia agli Over 70 che vogliano farla finita risparmiando pure la noia dell’eutanasia medica. Vediamo tanta confusione. Quando si dice che una cosa viene fatta “all’italiana” s’intende “in maniera confusa, raffazzonata”. Ecco, questa riapertura all’italiana invocata ormai da troppi non per ragioni economiche ma consumistiche, in cui una vita umana vale meno delle transazioni che il suo bancomat riesce a realizzare, apre a scenari davvero preoccupanti. Siamo nel peggiore dei mondi possibili: quello in cui la tua vita è utile solo se economicamente produttiva. Non stupisca poi il massacro degli improduttivi.