Mario Adinolfi scrive a Dagospia

29 Gennaio 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Caro Dago, non ho apprezzato il calcio dell’asino assestato da chi ha scritto la titolazione contro di me e il Popolo della Famiglia. Se il tema è la visibilità, ne avevo molta di più quando frequentavo altri lidi politici che mi hanno portato fino al Parlamento. Quando non mi sono ricandidato alla Camera per il Pd e ho lasciato il partito, per dedicarmi ad alcuni temi etici per me fondamentali ho subito una damnatio, ma non me ne lamento, era messa nel conto.

Era nel conto anche il fastidio di chi come te ritiene folle (o magari falso o “paraculo”) chi si intestardisce a dire no a matrimonio gay, eutanasia, aborto, droga e pornografia. Navigo controvento, lo so. Lo sfottò lo accetto, per carità (mi chiedo perché solo contro di noi, ero alleato con Toti e a lui niente, 7 liste su 17 hanno preso quanto noi e per loro niente, prende gli stessi nostri voti la lista di Rizzo, il comunista con vitalizio che sostiene il sistema nordcoreano, per lui niente frizzi o lazzi).

Una sola cosa è inaccettabile: falsificare i dati, pubblicando i 2 voti di un comune facendo intendere che ci abbiano votato in 2 in Emilia Romagna, quando alle regionali comunque ci hanno votati in migliaia: 6.341 (non 4mila, dillo anche a Damilano e Diego Bianchi) hanno votato Popolo della Famiglia. Sono pochi? E chi lo nega, ma sono migliaia di persone, centinaia di migliaia hanno scelto il PdF alle politiche del 2018 (219.641 voti), loro pensano che non siamo pazzi.
Titolare che facciamo tutto questo per “la visibilità” è un insulto alla tua stessa intelligenza, a noi la visibilità è del tutto tolta. Quindi non fare titoli con dati falsi, non indicare motivazioni false per ciò che facciamo.

Al limite siamo dei fessi, che si giocano la faccia e se la fanno sputare da Dagospia e da Propaganda Live, da Libero e da L’Espresso, per testimoniare quel che nessuno vuole più testimoniare nel territorio della politica. Traendone solo danno e nessun vantaggio, ma era nel conto e qui non ci si lamenta. Si continua. Anzi, so che sei residente nel collegio Roma Centro: alle suppletive della Camera, il 1 marzo regalati un voto non conformista, vota Popolo della Famiglia.

Con amicizia

Mario Adinolfi