Mario Adinolfi: non c’è altra strada

3 Febbraio 2019 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Credo che ci sia un solo vero modo per far sì che la Giornata per la Vita non sia solo uno dei tanti ”giorni per”: chiedersi come si fa a invertire la rotta. Per me esistono solo due vie: la preghiera e la politica. Per la precisione, la preghiera per trarne la forza per andare in battaglia politica e cambiare le leggi. Le leggi decidono la morte di Alfie, di Charlie, di Vincent; le leggi decidono che la pillola dei 5 giorni dopo può essere venduta come farmaco da banco e così improvvisamente se ne vendono un milione di scatole in due anni impedendo a altre decine di migliaia di bambini di nascere; le leggi banalizzano l’aborto consentendo l’uso della RU486 e nuove leggi consentono di azionare l’uccisione per fame e per sete dei lungodegenti, così come vorrebbero consentire eutanasia e suicidio assistito. Piccoli partiti politici come i radicali, rarissimamente con consenso superiore al 2.5%, hanno determinato la cultura dominante sulla vita e sulla morte. Il Popolo della Famiglia è il piccolo partito opposto, che raccoglie firme non per la morte come ha fatto Cappato con la proposta di legge di iniziativa popolare sulla eutanasia, ma per la vita come facciamo noi con il reddito di maternità. Noi siamo la possibilità di un concreto cambio di passo culturale perché siamo portatori di una piattaforma politica alternativa, senza possibili compromessi sui principi. Siamo latori di un radicalismo diverso e immediatamente leggibile che credo sia la sola strada per evitare che la Giornata per la Vita sia mero rito scaricacoscienza, trasformandola invece per forza ulteriore da utilizzare in battaglia. Altre strade, sinceramente, davvero non ne vedo. E tra i cattolici vedo una sostanziale rassegnazione colorata di scuse varie per giustificare la sostanziale inazione politica, che davvero mi addolora. Per un istante. Poi riprendo a fare, che manco per il corruccio penso che ci sia tempo. Occorre agire e agire ora. Agire significa agire politicamente, mettersi in gioco, spaccarsi la schiena e rovinarsi la vita andando su e giù per l’Italia tra frizzi, lazzi, insulti e fuoco amico. Ma, sul serio, non c’è altra strada.