Demografia, ecco il vero terrore

23 Maggio 2017 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Volete sapere perché Salman Abedi, 23 anni, si è fatto saltare in aria uccidendo 22 suoi coetanei o giù di lì (molto giù, c’è anche una bambina di 8 anni tra le vittime)? Non andate a indagare i suoi legami con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell’Isis. Studiate la demografia. Ecco, capite quella. Perché o capiamo o moriamo.
In Inghilterra la trentina di scuole sottoposte alla giurisdizione della Church of England, la chiesa anglicana, istruisce in maggioranza assoluta studenti musulmani. Alla Staincliffe Junior School di Batley il 98% degli studenti proviene da “un ambiente islamico”. Alla Saint Thomas in Werneth che si trova a Oldham non c’è neanche uno studente, neanche uno, disposto a definirsi “cristiano”. Sapete dov’è Oldham? A pochi chilometri da Manchester, città dove interi quartieri sono in mano all’Islam. E non sono quartieri nobili, snob e chic. Non ci sono i pub dove ubriacarsi ogni sera di birra a fiumi chiamando tutto ciò “civiltà”.
Ci sono tre milioni di islamici in Inghilterra, vent’anni fa erano la metà, poiché hanno un tasso riproduttivo triplo rispetto ai bianchi wasp, tra meno di mezzo secolo saranno più dei cristiani. La demografia è una scienza esatta ed ha già emesso la sua sentenza ed è inappellabile. La stragrande maggioranza di quei tre milioni è molto legata alla religioni ed è praticante. La stragrande maggioranza dell’Inghilterra cristiana ha dimenticato la religione, la irride, s’è ritrovata con le donne vescovo anglicane e i matrimoni gay benedetti in chiesa, così che le chiese sono vuote e al loro posto ci fanno i supermercati.
Le politiche di integrazione? Come in Francia sono completamente da bocciare. Esistono nelle città quartieri in mano all’Islam: a Manchester più che altrove, ma anche a Birmingham, nella stessa Londra dove i musulmani sono già più di un milione ed è, come è noto, di religione islamica anche il sindaco. E allora il 22 marzo l’attacco a Westminster, il 22 maggio l’attacco a Manchester: 5 morti lì, 22 morti ieri e tutto sommato è persino poco perché la bomba demografica è innescata da tempo e non può che esplodere.
No, non dobbiamo temere il terrorismo più di tanto. Ci faranno fuori dalle nostre città con l’arma più potente che hanno: la natalità. Quando il dittatore turco Erdogan ha voluto dare un segnale di guerra ai milioni di islamici turchi sparsi in tutta Europa, non li ha incitati alla jihad. Ha dato un ordine più comprensibile e semplicemente eseguibile: “Fate cinque figli ciascuno”. Ecco, la curva demografica è servita, incrocia la nostra fatta da un figlio per donna e milioni di aborti all’anno nel continente europeo perché così crediamo di salvaguardare il nostro diritto alla macchina nuova e all’aperitivo, al divertimento dell’adolescenza imperitura e al sogno iniettato di botox dell’eterna giovinezza. Invece così non salvaguardiamo niente, sbandieriamo valori da difendere e non sappiamo neanche noi quali siano, chiamati a declinarli ci ritroveremmo a reclamare il diritto all’iPhone 7 plus, intanto loro per i loro “valori” sono pronti a uccidere e a morire.
Non possiamo che avere terrore e oggi che ci resta se non piangere per l’orrore di bambini, ragazze, giovanissimi fatti a pezzi dai chiodi esplosi da una bomba? Ci resterebbe da andare a pregare, se solo non avessimo fatto a pezzi anche quel che resta della nostra fede. Che è la radice della nostra civiltà.