Fuori dalla Chiesa

28 Settembre 2022 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia

L’unica seria inchiesta giornalistica sulla “generazione che cancellerà l’aborto” con tanto di interviste e filmati dei protagonisti di questa lotta che negli Stati Uniti ha prodotto risultati clamorosi l’ha realizzata nel mainstream del nostro Paese il Fatto Quotidiano. Non i vescovi con Avvenire, non Tv2000, non i tanti cattolici che lavorano in Rai, quelli collaborano ai programmi in cui si chiama “matrimonio” l’unione tra due maschi e loro muti, non sia mai che il capostruttura ti segnala al direttore frocista. Se in Italia vuoi renderti conto di quanto la lotta per la cancellazione senza compromessi dell’aborto sia una lotta politicamente e giuridicamente praticabile, devi insomma abbonarti al quotidiano di Marco Travaglio, che pochi sanno essere un cattolico tendente al tradizionalismo. Le elezioni di mid-term americane si decideranno sul tema aborto e giovani e giovanissimi sono il motore del consenso pro-life. I cattolici italiani hanno smesso di credere e si rifugiano dietro alle formule di compromesso e tutti i partiti (tranne uno, piccolissimo) hanno promesso che “la legge 194 non si tocca” e il vescovo italiano che presiede la Pontificia Accademia per la Vita ha definito la stessa legge “un pilastro della società” mentre un altro fa disegnare a un grafico gay il logo del Giubileo è quello giustamente disegna un trenino arcobaleno. Io leggo il Fatto, guardo le videointerviste, seguo i media americani e mi convinco sempre di più che bisogna portare la battaglia pro-life fuori dagli abituali steccati e soprattutto fuori dalla Chiesa (provate a proporre un convegno antiabortista in parrocchia e vedete come vi rispondono), perché ormai nella chiesa italiana anche solo pronunciare il tema provoca fastidio ed è un peccato perché il Papa invece è molto chiaro. È una sfida. Mi piacciono le sfide. L’aborto è la principale piaga a cui dare battaglia, insieme a quella direttamente collegata della denatalità, dal punto di vista politico, economico, sociale e ”persino” etico. Non mancherà in questo Paese una voce chiara al riguardo e se non è quella ecclesiale sarà di un’organizzazione politica che terrà insieme credenti, non credenti, persone di buona volontà. Ne parliamo il 15 e 16 ottobre all’assemblea nazionale del Popolo della Famiglia, chi vuole dare battaglia all’aborto sul serio si unisca a noi e partecipi.