L’unico voto possibile

23 Settembre 2022 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia

C’erano già molte ragioni per considerare il voto a Alternativa per l’Italia come l’unico voto ragionevole e persino possibile per chi tiene alla presenza di uno spazio politico praticabile per un soggetto di ispirazione cristiana e nazionale: la ferrea difesa di principi che solo APLI ritiene davvero non negoziabili (vita, famiglia, libertà educativa secondo l’indicazione esplicita di Benedetto XVI del 30 marzo 2006); il programma concreto e immediatamente applicabile, privo di slogan e costruito su pratici provvedimenti che rilancerebbero subito l’Italia dando sollievo a famiglie e imprese; l’inversione reale della polarità tra interesse nazionale da usare come bussola sempre e ossequio alle regole dettate dagli organismi sovranazionali (Unione europea, Nato, Oms) che oggi invece dominano l’azione di governo e Parlamento; la risposta netta all’emergenza democratica evidenziata dalla gestione pandemica che con l’utilizzo dell’obbligo vaccinale e del green pass ha visto per la prima volta nella storia repubblicana i cittadini italiani essere sottoposti ad una serie di lesioni dei diritti costituzionali fino alla riduzione della persona stessa ad un’identità digitale, ad un codice a barre in carta verde da cui dipendeva l’accesso o meno ad ambiti fondamentali del vivere civile a partire dal posto di lavoro; il no fermo alla guerra e alla corsa al riarmo fino al 2% del Pil, giustamente definita da Francesco “una follia”, con il conseguente utilizzo dei 65 miliardi di euro che quell’aumento costerebbe all’Italia nella prossima legislatura per realizzare invece il reddito di maternità che riconosce il ruolo di lavoratrice della donna madre per battere denatalità e aborto vero male assoluto della società contemporanea, la riforma fiscale del quoziente familiare, l’aiuto alle giovani coppie sposate per avere la propria casa di proprietà, il sostegno alla piccola e piccolissima impresa familiare come possibile primo luogo di lavoro da contrapporre al modello dell’avanzata delle multinazionali, l’innalzamento delle pensioni minime a mille euro con il conseguente concreto aiuto alla cura dei disabili, dei malati, degli anziani, dei sofferenti che la cultura criminale della morte vorrebbe invece consegnare a una nuova “mattanza degli improduttivi” venduta con l’imbroglio del pacco infiocchettato di sedicenti “nuovi diritti civili” come il suicidio di Stato e l’eutanasia per tagliare così i costi della sanità in una società che grazie a Dio vede allungarsi l‘aspettativa di vita degli italiani, l’investimento nella scuola e nella rivoluzione della libertà educativa per le famiglie da opporre all’imposizione ai nostri figli del pensiero unico, dell’ideologia gender, della cultura dell’immigrazionismo e della cittadinanza regalata con lo ius soli che crea i presupposti del Mediterraneo cimitero di migliaia di disperati vellicati da Ong e scafisti, dell’Agenda 2030, del falso ambientalismo ideologico alla Greta Thunberg che arriva a considerare velenosa la maternità.

A queste chiarissime ragioni politiche, programmatiche e valoriali che dovrebbero aver già orientato al voto per Alternativa per l’Italia se ne aggiungono di contingenti. Le sei liste dell’area di centrosinistra (Pd, Più Europa, Verdi e Sinistra, Impegno Civico di Di Maio, M5S e Calenda-Renzi) sono ostinatamente legate alla piattaforma dettata da Joe Biden, dalla Nato, dall’Oms, dall’Ue genderista e abortista. Anche le quattro liste del centrodestra però (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati) hanno completamente ceduto sui principi non negoziabili, considerano legittimi aborto e unioni civili, adottando in politica estera in toto l’Agenda Draghi con il conseguente pesantissimo prezzo pagato da famiglie e imprese con le bollette energetiche decuplicate e l’inflazione reale che aggredisce ormai i beni di prima necessità mettendo in difficoltà milioni di lavoratori a reddito medio basso.

Di più: le ultime ore hanno evidenziato che la dottrina Biden, che ha avuto la cieca obbedienza di Draghi come abbiamo ascoltato anche nel discorso alle Nazioni Unite, sta portando il mondo intero sull’orlo del precipizio. Non solo una colossale crisi economica pagata tutta dalle famiglie e in particolare dalle più deboli, ma ora persino il rischio di un conflitto a larga scala con l’impiego di armi atomiche. Sul Donbass si rifiuta il principio dell’ autodeterminazione dei popoli, si rifiuta lo strumento referendario, perché tutti sanno che la popolazione russa prevalente voterebbe per staccarsi da Kiev. Per andare a Palazzo Chigi, dunque per mere ragioni di potere, Giorgia Meloni e il centrodestra hanno accettato di obbedire a Biden, all’Ue e a Draghi continuando a considerare Putin come un novello Hitler da schiacciare, senza voler capire la lezione della storia: nessuno batte la Russia. La logica bellicista di armi e sanzioni è fallimentare e foriera di mortali pericoli. Noi vogliamo un’Italia che si sfili dalla morsa, riprenda in mano il suo destino, cancelli le sanzioni alla Russia e l’innalzamento della spesa per armamenti al 2% del Pil in cui è inclusa la fornitura di armi sempre più pesanti e sofisticate all’autocrate Zelensky, per ottenere forniture di gas a un prezzo che ci permetta di abbattere immediatamente le bollette di imprese e famiglie oltre a una nuova centralità dell’Italia che potrebbe poi, magari di concerto con la Santa Sede, aprire la via diplomatica alla soluzione del conflitto in atto.

Per tutte queste ragioni non limitatevi a votare Alternativa per l’Italia domenica 25 settembre, ma votatela e fatela votare da più persone possibile. Le nostre proposte, le nostre idee sono uniche nel panorama politico, non assimilabili a quelle di nessun’altra lista. Siamo anche l’unico partito che non ha parlamentari uscenti da rieleggere e visto che l’ultima legislatura repubblicana ha offerto lo spettacolo più osceno di sempre, questo è un particolare punto d’onore. Vanno trovati in queste ore migliaia di ripetitori del nostro messaggio, visto che la par condicio calpestata non ci ha permesso di farlo conoscere attraverso le televisioni che i partiti di sistema considerano come “cosa nostra” e come tale riescono a gestirla avendo avuto 400 ore ciascuno di trasmissione contro i nostri 40 minuti scarsi. Ma non ci lamentiamo, i combattenti non si lagnano. Non so se otterremo zero voti, centomila voti, un milione di voti. Alla fine non è il dato più rilevante. So che insieme a tutti voi ho combattuto la buona battaglia, oggi finalmente termina la corsa e ho mantenuto la fede. Questo, sì, conta. E qualsiasi sia il risultato, insieme a coloro che il 25 settembre ci avranno sostenuto dal 26 settembre ripartiremo, senza mollare di un centimetro, perché questa è la battaglia degna di riempire una vita intera, finché il Signore vorrà darci forza per combattere e la Regina della Pace vorrà rivolgere a noi il suo materno sguardo. A noi la battaglia, a Dio la vittoria. Vota e fai votare Alternativa per l’Italia, perché solo cosi uscirai dal seggio elettorale con il sorriso. Non il meno peggio, non il male minore, vota per il bene.