Perché il popolo della famiglia? Cosa spinge un uomo come me, che lavora, che ha un moglie, due figli, una famiglia implicarmi in un’Avventura così grande? Sicuramente non è ambizione, non è per avere benefici, ma per quella morale che in tutti questi anni ho costruito passo dopo passo, ma è soprattutto per quell’amore grande di padre verso i miei figli che mi dà la carica per affrontare questa “battaglia”. Lo faccio per una parola, che molto spesso fa paura, perché indica qualcosa che non sai, di cui non hai la certezza: FUTURO. In questi 44 anni di vita, mi sono reso conto che chiedere ai politici di “programmare”, cioè pensare alle generazioni future, non ha senso, perché il loro pensiero riguarda esclusivamente la prossima tornata elettorale, ai trucchi da inventare per fare “fessi” ancora una volta gli italiani. Mai come quest’anno, mi sono chiesto: “Deve andare avanti ancora così l’Italia? Devo essere passivo e pensare solo al mio?”, la risposta è stata semplice, ma come un temporale si è scatenato in me un dissenso verso una Società che non rispetta, che si prende gioco dalla FAMIGLIA, al giovane al più debole e io non posso più permetterlo. Quanti gentleman e prime donne della politica (o soubrette) avrebbero il coraggio e l’umiltà di riconosce i propri errori, ma soprattutto quanti ammetterebbero di avere distrutto una nazione a causa della loro avidità, stupidità e arroganza, perché il loro benessere personale deve avere la meglio? È arrivato il momento del cambiamento, oggi non domani, OGGI e il 5 giugno una ventata di ONESTA’ deve prevalere. Nemmeno la stanchezza può abbattermi, perché mi basta parlare con la vecchina, una madre, un padre, un nonno, un ragazzo che mi si riempie il cuore di gioia, rendendomi coraggioso e fiero per questo cammino che non sto affrontando da solo ma con tutti voi, in particolar modo con Mario Adinolfi, grande uomo e grande amico e mia moglie Laura che in prima persona ha deciso di scendere in campo per le amministrative romane. Mia moglie Laura, che ha la pazienza e l’amore di sostenermi e che con me vuole portare avanti questo cammino perché è nell’aiuto reciproco che abbiamo costruito il nostro matrimonio. Lei mamma al cubo, perché porta avanti una casa, una famiglia e ora sostenitrice di questo progetto. “Tanto non lavora, che sarà mai per lei” questo potrebbe essere il pensiero di molte persone, ma non è così: lei è moglie, madre, padrona di casa, cuoca, amica, ma soprattutto è colei che è pronta a sopportarmi o meglio a SUPPORTARMI. Ed è nella sua umiltà e nel suo sorriso, nella sua organizzazione a casa, nel dare contemporaneamente il cibo a Pietro e Giosuè, che ho visto una Donna, pronta a spendersi per gli altri senza remora.
“Il miracolo della vita è alimentato da una donna che ci ha dato amore e sacrificio…la mamma.” (Joel Barquez). Vedere che per i miei figli Pietro e Giosuè, io sia guida e punto di riferimento mi ricolma di gratitudine, spero di riuscire a insegnare loro il senso di responsabilità e lo spirito di sacrificio che in questi mesi è l’elemento costante nella partecipazione attiva al Popolo della Famiglia. Perchè l’eredità maggiore che voglio lasciare ai miei figli è lottare per il bene comune. Loro sono un libro straordinario, un libro che non è mai noioso, mi mette tanta curiosità leggerlo e so che per una piccola parte io e mia moglie abbiamo contribuito alla stesura, in modo da lasciare un segno tangibile alle loro vite. “A volte vorrei avere il potere di far sì che le cose ti vadano sempre bene. A volte vorrei avere i soldi per darti tutto che desideri. A volte vorrei avere tesori da tramandarti. Ma ti ho dato quello che ho potuto: i tuoi vivaci cinque sensi, il mondo intorno a te. Prendi quello che vuoi e tramanda il dono dell’amore: sarà abbastanza.” (Pam Brown).
Un grazie va ai miei genitori, sempre disponibili, con il loro esempio mi sono reso conto quanto sia importante la loro presenza nella mia casa, per l’affetto e l’attività da baby sitter per i miei figli. È bellissimo il rapporto nonni-nipoti, un quadro dalle mille sfaccettature, una relazione indimenticabile nel tempo che sarà fonte di insegnamento per loro. La loro presenza, è per me e per la mia famiglia un punto fermo e sono tanto di conforto, è linfa vitale.
Le cose possono e devono cambiare, AVANTI TUTTA. Vi invito a partecipare ad ogni nostro evento, perché il dialogo per noi è un momento di riflessione e di partenza, perché possiamo aver sempre più chiaro da dove partire. Ogni vostra domanda è meditazione, ogni vostro sorriso è approvazione. Bisogna perciò, guardare al proprio territorio e, contestualmente, agli scenari più ampi del mondo, per assumere con consapevolezza la decisione di contribuire ad una società più giusta: attraverso la partecipazione attiva a iniziative e opere con forte impronta missionaria, attente sia alle tante povertà del mondo sia a quelle che si possono incontrare nei nostri quartieri, città, paesi e attraverso l’assunzione di stili di vita più sobri, ispirati ai principi di equità, solidarietà e giustizia. Leggete e informatevi, perché il popolo della famiglia ha stilato un programma (ecco perché dico che si parte da una concretezza) e sette priorità per Roma.
Noi vi aspettiamo, ad maiora.