Cosa possiamo fare?

23 Gennaio 2022 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Tra 1 giorno si vota per il Quirinale. Tra 22 giorni andremo a vincere in Corte Costituzionale con la Consulta che dichiarerà irricevibile, con le motivazioni che noi e solo noi abbiamo spiegato al Paese, il “referendum sull’eutanasia” promosso da Marco Cappato. Tra 90 giorni batteremo nelle urne il referendum sulla droga libera. Tra 120 giorni presenteremo le liste alle amministrative nelle città in cui si voterà a giugno. In un intervallo che va tra 240 e 420 giorni il Popolo della Famiglia si ripresenterà alle elezioni politiche stavolta per andare al governo del Paese in rappresentanza in particolare dei 22 milioni di italiani che con le loro famiglie sono stati gettati nell’angoscia perdendo stipendio, fatturato, la propria piccolissima impresa, ogni anche minimale forma di libertà, persino il diritto di ritirare la pensione o rinnovare il passaporto, perché vaccinati solo con una o due dosi o non vaccinati, insomma non in regola con il tagliando verde con cui arbitrariamente lo Stato ha spaccato il Paese costruendo regole da apartheid.

A differenza delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, in cui la nostra proposta si rivolgeva inevitabilmente allo spicchio dei 7 milioni di cattolici praticanti, oggi il PdF si rivolge a tutto il Paese che si sta ribellando a misure lesive della dignità delle famiglie e dell’essere umano, gridando un “mai più”. Oltre ai 22 milioni di lesi immediatamente nei loro diritti (è la somma di non vaccinati italiani e vaccinati con solo una o due dosi insufficienti ad ottenere il supergreenpass) anche moltissimi vaccinati tripla dose e in regola con il green pass hanno vissuto questa esperienza come costrizione, hanno piegato il capo per poter continuare a lavorare e portare il pane in casa. Anche loro, forse soprattutto loro, pretendono dalla politica un “mai più”. Allargano lo spettro delle persone a cui ci rivolgiamo ben oltre i 30 milioni di italiani che di solito esprimono un voto valido alle elezioni politiche.

Ci sarà una faglia: potrete sostenere i soliti partiti che, ormai lo sapete bene, la vostra libertà se la giocano sul tavolo da poker del proprio potere da accrescere infischiandosene dei diritti della persona; oppure potrete impegnarvi fianco a fianco con un vostro fratello in un movimento cristianamente ispirato che è stato continuamente intimidito con promesse di incarcerazione (dal ddl Zan fino alla battaglia free vax e no green pass) senza mai cedere di un passo e organizzando passo dopo passo centinaia di migliaia di figli, genitori, nonni, cittadini comuni che non vogliono più essere un comune cittadino a cui conculcare ogni diritto, da quello alla vita a quello alla libertà. Il Popolo della Famiglia alle elezioni politiche d’esordio ottenne duecentoventimila voti. Da allora si è radicato in tutto il Paese in profondità, con gruppi dirigenti territoriali visibili e molti eletti nelle istituzioni in città con Venezia, Napoli e Modena oltre che in comuni medi e piccoli.

Oggi non c’è battaglia che conti che non veda il PdF protagonista, anche mediaticamente, pur essendo un soggetto non presente in Parlamento. Questo grazie alla qualità alta del gruppo dirigente, sempre affidabile e interlocutore del territorio dove ci vengono riconosciute serietà e coerenza, oltre alla arcinota “tenacia del pidieffino”. Ora il Popolo della Famiglia spalanca le sue porte e finestre per far entrare energie nuove e chiunque voglia collaborare dedicando un anno della sua vita a battaglie di libertà decisive per l’Italia non ha che da scrivermi personalmente a adinolfi@gmail.com o anche qua sotto tra i commenti e ci penserò io a darvi il benvenuto nel PdF oltre che a mettervi in contatto con le nostre strutture territoriali che saranno ben liete di accogliervi facendoci sentire a casa. Mi chiedete sempre dopo aver accolto positivamente qualche mio intervento: “E adesso, cosa possiamo fare?”.

Questa è la mia risposta: regala un anno di impegno al Popolo della Famiglia con l’obiettivo di batterti dall’inverno del 2022 all’inverno del 2023 per i tuoi diritti fondamentali, dal diritto alla vita al diritto alla libertà passando per quello al lavoro, all’uguaglianza, all’impresa, ai trasporti, alla salute, contro lo Stato esorbitante che non ci vuole cittadini ma sudditi controllati, su cui decidere persino se si possa nascere e quando si debba morire. Regala un solo anno della tua vita ad un impegno in politica che scoprirai appassionante e decisivo.

Cosa fare? Lottare tutti insieme per la libertà. Lottare nel Popolo della Famiglia significa farlo in maniera non velleitaria, in una struttura organizzata da anni e realmente incisiva. Soprattutto significa farlo in un movimento politico cristianamente ispirato che proprio per questo nel suo dna non ha il tradimento della testimonianza, come invece purtroppo hai dovuto scoprire da tutti i partiti che hai votato fino adesso rivelandosi ognuno una pesantissima delusione per i suoi elettori. Va fatto un salto o lo devi fare subito: dalla inutile lamentazione all’impegno concreto.
Regalaci un anno: vedrai, sarà un anno memorabile.