Attenti, vogliono sdoganare la pedofilia

19 Novembre 2021 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Ieri sera a Dritto e Rovescio mi sono sentito dare del “comunista prestato al cattolicesimo” da un tale che fa il gigolò e (dice lui) è andato con 50 preti gay. Poi un sacerdote si è messo a sbraitare e a prendermi a parolacce (questa la sua pagina fb https://www.facebook.com/DonPatrizioCoppola/ ma il suo vescovo non ha nulla da dire su comportamenti televisivi così indegni dell’abito che porta?) perché contestavo le parole anticattoliche di un “padre” di una confessione cristiana inesistente. Nel mentre c’erano i soliti insulti di Luxuria (ma sulla pagina ufficiale dei fans di Paolo Del Debbio i favorevoli alla mia posizione sono stati alla fine il 58% contro il 42% schierato con lui). Qualcuno a fine puntata mi ha scritto: non devi andarci in tv in quelle trasmissioni. Attenzione: Dritto e Rovescio è il talk show di punta di tutta l’emittenza privata radiotelevisiva. Ieri sono andato in onda alle 22.40 e attorno alle nostre liti si è costruito il picco di share. Con questo mi sono conquistato il diritto di dire a molte centinaia di migliaia di italiani, mpetto a Giuseppe Cruciani che non ha le categorie per capire e negava, che la pedofilia è una grave perversione sessuale, che questa grave perversione si sta allargando a macchia d’olio nella società e già vedo i segnali di chi si prepara a sdoganarla attraverso una nuova finestra di Overton. Già si santifica Mario Mieli, il suo osceno concetto di diritto alla sessualità dei bambini, già si vedono campagne e occasioni mediatiche con bambine sessualizzate e rese oggetti di desiderio, con richiami continui al lolitismo. Per avere l’occasione di lanciare questo allarme e ripetere che la Chiesa Cattolica è l’unica istituzione che si sta seriamente battendo contro la pedofilia (anche se molti casi, anche quello presentato in studio, sono di pederastia cioè di sacerdoti omosessuali attratti da ragazzini preadolescenti e adolescenti di sesso maschile, che andrebbero espulsi dalla Chiesa e anzi mai ordinati sacerdoti, secondo le chiare indicazioni di Benedetto e Francesco che dicono no ai gay nei seminari) io sono pronto a subirne mille di insulti. E altrettanti per difendere la mia Madre Chiesa da accuse e teorie ridicole di un branco di pupazzi che fanno carnevalate senza fedeli e si autoproclamano “Chiesa inclusiva” con donne vescovo e matrimoni omosessuali, dicendo che la Chiesa Cattolica dovrebbe uniformarsi al loro nulla. Attenti, l’attacco è pesantissimo: vogliono legittimare anche la perversione sessuale pedofila ma prima vogliono usarla per picconare la Chiesa. Poi pretendono che la Sposa di Cristo si adegui a tratti e comportamenti imposti dal mondo abolendo il celibato ecclesiastico, imponendo sacerdotesse e vescovi donna, cancellando il concetto stesso di “peccato” perché per costoro va bene tutto. E ci sono una marea di preti cattolici come don Patrizio che sono ostaggi di questa retorica, in piena sindrome di Stoccolma, incapaci di pronunciare anche una sola parola di amore per la Chiesa di cui indossano l’abito, pronti invece ad accodarsi vilmente a chi la insulta. Per fronteggiare tutto questo bisogna esserci, per parlare ai tantissimi in ascolto e scoprire che alla fine la maggioranza ti dà ragione.