Fabiola Cenciotti al posto di Enrico Michetti

16 Settembre 2021 Mario Adinolfi
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Circoli, Il Popolo della Famiglia, Lazio, Mario Adinolfi

Ma questo Michetti che non si presenta ai confronti elettorali o se ne fugge via appena il dibattito si scalda, di preciso, che problema ha? Ieri non ha partecipato all’incontro organizzato dalle Acli oggi pare che darà buca anche a Confcooperative, la settimana scorsa è andato via dall’evento della Cisl senza aprire bocca, il 21 luglio prese il fugone perché i suoi avversari si erano “scaldati troppo”. Ora, qui battiamo il marciapiede da troppo tempo per non conoscere i trucchi e i suggerimenti degli spin doctors improvvisati all’amatriciana: “Sei in testa nei sondaggi, non parlare in pubblico con i competitors altrimenti rischi solo di dare agli avversari dei vantaggi”. Costoro non calcolano che a Roma il primo turno conterà poco, Michetti se vuole diventare sindaco di Roma deve vincere il ballottaggio. E per quello che ha fatto vedere finora, certamente lo perderà. E dovrà implorare di avere confronti col rivale, per provare a rincorrerlo. Sarà gioco facile ricordargli le sue assenze. Non so neanche perché sto dandogli questi suggerimenti gratuiti, non sono pagato come suo spin doctor, ci sono quelli bravi che lo affiancano e fanno la campagna elettorale nelle parrocchie mascherandola da catechesi, dovrebbero darglieli loro questi suggerimenti. Facciamo così: ad ogni dibattito dove volete invitare Michetti, invitate invece il candidato sindaco del Popolo della Famiglia, Fabiola Cenciotti. Garantirà la presenza ed è sicura di se stessa, delle sue idee, delle novità per Roma che propone. Saprà confrontarsi con gli avversari da pari a pari, anche se la par condicio vergognosamente negata dai media (e dalle parrocchie, a noi dicono che non si fa campagna elettorale in chiesa) ad oggi le impedisce di farlo. Saranno tutte splendide occasioni di confronto con Cenciotti al posto di questo candidato sindaco che ti giri e, puf, è sparito perché abituato solo a monologare in radio. Ma la politica è un’altra cosa.