La Caporetto del Sistema Italia

30 Ottobre 2020 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Beati i tedeschi governati dalla Cristiano-democratica Angela Merkel che proclama il lockdown a 14mila contagi, nei suoi sedici anni di governo non ha mai tagliato la sanità che può contare su 28mila posti letto in terapia intensiva, oggi garantisce alle imprese a cui chiede di tirare giù la saracinesca per un mese l’immediato ristoro del 75% di quanto perderanno con i soldi che arrivano sul conto a 5 giorni dalla richiesta. Questo è governare un Paese complesso con 80 milioni di abitanti. Da noi il virus è ormai fuori controllo grazie alla tragica inconsistenza di un governo di totali incapaci, che non hanno saputo prevedere ciò che era ovviamente prevedibile, non sanno intervenire ora, pensano solo alle conseguenze comunicative e politiche dei loro atti senza avere per nulla a cuore la vita reale delle famiglie e delle imprese. Se abbiamo rintracciato oltre 31mila contagiati nella giornata di ieri, con ogni probabilità quelli reali saranno almeno 100mila. Con 100mila contagiati al giorno nel mese di novembre ne avremo 3 milioni. Certo, la letalità di questo virus è bassissima, ma uno 0.5% dei contagiati finirà in terapia intensiva e lo 0.5% di 3 milioni fa 15mila persone. Noi non abbiamo i 28mila letti di terapia intensiva dei tedeschi perché tutti i governi di ogni colore hanno chiuso ospedali e tagliato selvaggiamente la sanità, dunque ne avevamo 6mila che sono diventati 9mila (scarsi) per via dell’emergenza Covid. Con 15mila malati da mettere in terapia intensiva il sistema sanitario italiano salta per aria, anche perché nel frattempo in un mese 10mila persone vengono colpite da infarto, 30mila scoprono di avere una malattia oncologica grave e potrei allungare l’elenco all’infinito. Siamo alla Caporetto del Sistema Italia: un sistema fatto da disorganizzazione cronica, incapacità previsionale, malversazioni, inettitudine dei governanti, i peggiori dei quali sono al potere ora. Sono stati capaci di far galoppare il virus senza porre un serio argine fino a farlo finire fuori controllo, uccidendo al tempo stesso l’intero tessuto della piccola e piccolissima impresa spesso familiare che ha da sempre costituito l’asse portante della nostra economia. Due disastri da cui non ci rialzeremo se non tra decenni. Per l’immediato, lo ripetiamo da febbraio totalmente inascoltati, occorre mettere in sicurezza i più fragili con il lockdown immediato degli over 70 procedendo poi alla chiusura delle attività lavorative inessenziali con immediato ristoro del danno subito, sul modello Merkel. I 170 miliardi (a debito) che il governo ha già speso sono stati spesi malissimo, con incidenza minima sulla vita concreta delle persone. Occorre una immediata deburocratizzazione di 30 miliardi di euro di liquidità che abbiano come destinatari i non garantiti non tra mesi ma nei prossimi 5 giorni con 1.200 euro a persona e 500 euro per ogni minore. Abbiamo chiamato la nostra proposta come “la doppia L”: lockdown e liquidità. Ci copino e lo facciano subito. Proviamo a salvare il salvabile.