Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, offre il suo punto di vista sulle parole espresse da Papa Francesco in materia di unioni civili per i gay racchiuse in un documentario presentato alla Festa del Cinema di Roma: “Le parole del Papa sono importanti e definitive, ha fatto bene a pronunciarle. Ribadiscono la distinzione tra l’istituto del matrimonio, che per il Papa e l’ordinamento giuridico italiano non può che essere tra un uomo e una donna, rispetto a quello dell’unione civile pensato per i gay. Il problema si pone quando con una evidente forzatura si vuole sovrapporre l’istituto delle unioni civili a quello del matrimonio. Questo è inaccettabile per il Papa, per il Magistero della Chiesa ribadito con chiarezza dallo stesso Francesco con Amoris Laetitia e per quel poco che conta anche per noi del Popolo della Famiglia. Orrenda sarebbe ora una strumentalizzazione delle parole del Papa che come ogni cristiano accoglie ovviamente ciascuno senza alcuna forma possibile di discriminazione. Siamo tutti peccatori. Questo non cancella però l’esistenza del peccato rispetto al quale siamo tutti chiamati ad emendarci, se cristiani. Dal punto di vista di noi laici cristiani impegnati in politica ciò si traduce in una battaglia sempre più netta a difesa dei diritti dei bambini che non possono essere comprati e venduti, delle donne il cui utero non può essere affittato, della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio secondo quanto scritto nell’articolo 29 della Costituzione repubblicana italiana”.