Il ddl Zan è una legge fascistissima

9 Ottobre 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Alcuni si sono lamentati perché ho tradotto solo una parte dell’articolo di Le Monde con l’intervento di Amar Mardirossian a La Sorbona. Ho linkato l’articolo affinché tutti potessero leggerlo. E sì, il docente dopo essersi detto contrario al “matrimonio” gay ha detto che in nome dell’autodeterminazione se mi innamorassi di una giumenta potrei chiedere di sposarla: se “love is love” e il “mariage” è “pour tous” chi può sindacare la forza dell’amore? Ora Mardirossian rischia il carcere. Io ho scritto esattamente lo stesso concetto in Voglio la mamma nel 2014, citando un deputato pentastellato che aveva già avanzato l’ipotesi di normare il matrimonio interspecie. Stasera presenterò a Seriate Il Grido dei Penultimi che di VLM è l’ideale conclusione. Zan ha detto ieri in tv a Dritto e Rovescio che ha ispirato il suo ddl all’analoga legge francese, per la quale nessuno ha rischiato il carcere, ha detto. Mentendo. Per la legge francese un docente de La Sorbonne è sotto indagine e rischia condanna alla reclusione più ammenda. Per quello che dirò stasera a Seriate probabilmente Zan mi darebbe volentieri la pena massima del suo provvedimento: sei anni di carcere, ineleggibilità a qualsiasi carica pubblica, interdizione perpetua dai pubblici uffici, ritiro del passaporto e metterebbe in discussione il mio diritto alla potestà genitoriale su Livia, Clara e Joanna Benedetta. Il ddl Zan, ispirato all’analoga legge francese, è una legge fascistissima scritta con il mero intento di impedire alle opinioni sgradite di essere espresse nei libri, sui media, nell’agone politico. È un’assoluta vergogna che il 20 ottobre, in un tempo d’emergenza come questo, il Parlamento repubblicano discuta una legge fascistissima (si ripassi la storia delle leggi approvate in Italia tra il 1925 e il 1927 con il solo obiettivo della cancellazione di qualsiasi possibilità di libera espressione del pensiero, per zittire gli oppositori del regime).