Una pratica violenta, ingiusta, criminale

10 Giugno 2020 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Vengono sulle nostre pagine social a provocare, a farci le lezioncine sull’utero in affitto come pratica “altruistica” e gratuita, addirittura se non trovano risposte immediate ai loro deliri ti tacciano con un risolino di analfabetismo. Porelli. A un manipolo di costoro abbiam fatto recapitare la seguente risposta: “Sappiamo leggere, tranquilli. Questa superiorità intellettuale che credete di avere fa parte dell’armamentario di roba fasulla che ritenete sensato spacciare. Così come l’idea di ‘maternità surrogata altruistica’ con cui provate a legittimare una pratica che sapete bene essere violenta, ingiusta, criminale, lesiva dei diritti fondamentali dei bambini e delle donne. Non ho notizie di donne ricche che donino l’utero alle vostre esigenze. Chi sta in quel mercato è sempre e inevitabilmente una donna in stato di bisogno. Su quel bisogno fate leva per indurle a staccarsi da chi hanno appena partorito, producendo la violenza più orrenda che si possa praticare in natura, perché la vittima è l’essere in assoluto più indifeso: il neonato. Ma voi queste cose le sapete bene, per questo non vale la pena discutere, perché la disonestà intellettuale e l’artificio delle argomentazioni sono palesi. Inutile perdere tempo”. E mi sa che abbiamo con questo dedicato loro fin troppe parole. Se per testimoniare verità evidenti, se per affermare che due maschi che si comprano un bambino affittando l’utero che non posseggono sono rivoltanti nella loro arroganza (come due etero, certo, ma la rivendicazione di questo atto è tutta e solo del mondo Lgbt, per dare fondamento all’idea di una omogenitorialità possibile e accettabile, esposta e propagandata alla Nichi Vendola, per capirci), se per dire con Filumena Marturano che “i figli non si pagano” bisognerà pagare con la galera che la legge Zan ci prepara e i suoi sostenitori ci augurano, noi vi diciamo: eccoci, ammanettateci tutti.