Breve invettiva

16 Aprile 2020 Mario Adinolfi
immagine mancante
, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Tutta questa fretta di “ripartire” non mi convince, di più, mi preoccupa. Non ci sono le condizioni mediche, piangiamo ancora 600 morti al giorno, non abbiamo idea di quanti siano i reali contagiati, non tracciamo nessuno come fanno ad esempio i coreani con ogni singolo cittadino (morti totali 229, da noi 22mila), scriviamo articoli deliranti sulla “libertà” mentre è in corso (in corso, ora) una strage mai vista prima, dovuta alla trasmissione di un virus per contiguità sociale. Ora vogliamo aumentare la contiguità sociale dicendo che viene prima l’economia della vita. Giuseppe De Rita, dico, il cattolico De Rita esalta il metodo olandese degli over 70 che non vengono ricoverati. Dice che ai nostri vecchi noi teniamo solo per ragioni economiche, perché ci passano i soldi della pensione.

Vedo tanta confusione. Quando una cosa si dice che viene fatta “all’italiana” si intende “in maniera confusa, raffazzonata”. Ecco, questa riapertura all’italiana invocata ormai da tutti non per ragioni economiche ma consumistiche (non è la stessa cosa), in cui una vita umana vale meno delle transazioni che il suo bancomat riesce a realizzare, apre a scenari davvero preoccupanti. Se è il cattolico De Rita a definire irrilevante la morte di un anziano per Covid, tanto sarebbe morto poco dopo per qualche altro malanno, allora siamo davvero dentro il peggiore dei mondi possibili: quello in cui la tua vita è utile solo se inserita in una dimensione produttiva e consumistica. Ovviamente la conseguenza è il massacro degli improduttivi: nascituri “imperfetti” o “superflui”, bambini gravemente disabili alla Charlie Gard o Alfie Evans, affaticati dalla vita, malati, depressi e ovviamente anziani (nell’Olanda glorificata da De Rita si discute di “kill pill” da distribuire gratuitamente in farmacia agli over 75 che vogliano farla finita risparmiando pure la noia dell’eutanasia medica).

Speravo che la tragedia Covid portasse ad un recupero del valore della vita dei nostri genitori, dei nostri nonni, dei più malandati. Mi sbagliavo. Abbiamo fretta di accantonarli e “ripartire”, di tornare a fare i cricetini sulla nostra ruota e pazienza se per questa fretta moriranno altre decine di migliaia di “improduttivi”. Ormai ce lo spiega anche il cattolico De Rita che l’Olanda ha vinto. Ce la prendiamo con Amsterdam solo quando si allea con la Germania per non concedere interventi solidali che aiutino economicamente la gracile Italia. In quel caso i Tullio Solenghi o gli Elio Lannutti li chiamano “nazisti”. Se chiedessi loro dell’atteggiamento che hanno verso i loro anziani con l’eutanasia quegli stessi Solenghi e Lannutti, come De Rita d’altronde, li definirebbero “civilissimi”. Quanta volte l’ho sentito dire: “Eh, lì sono avanti…”.

Già, sono avanti. Nel cammino verso il baratro. Però pretendiamo che ci tendano la mano sul piano economico.