“Noi, Popolo della Famiglia, contro l’ideologia Lgbt che ha generato Bibbiano. Saremo determinanti per la vittoria della Borgonzoni”. Intervista al leader Mario Adinolfi

29 Dicembre 2019 Mario Adinolfi
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NextStopReggio intervista Mario Adinolfi, leader del “Popolo della Famiglia“, liste che si presenta alle elezioni Regionali insieme a “Cambiamo“, a sostegno di Lucia Borgonzoni Presidente della Regione.

Adinolfi, partiamo dall’origine: perchè a suo avviso c’era bisogno di dar vita a un movimento politico dedicato alla famiglia?
C’è bisogno di ispirazione cristiana in politica e dal 2016, dopo il tradimento subito dalle piazze dei Family Day, rappresentiamo sulla scheda elettorale quell’area politica di chi crede in principi non negoziabili a partire dalla difesa della vita e della famiglia naturale. Alle politiche del 2018 e alle europee del 2019 abbiamo portato un programma fondato sulla dottrina sociale della Chiesa ottenendo il picco di 220mila voti. Con noi la lezione sturziana dei cristiani impegnati in politica continua a essere viva, cento anni dopo l’appello “ai liberi e forti”.

Nessun altro partito intercettava i vostri valori?
Noi proponiamo il reddito di maternità, mille euro al mese per i primi otto anni di vita del figlio per le donne che si dedicano in via esclusiva alla famiglia, così come la rivoluzione fiscale del quoziente familiare o la effettiva libertà scolastica. I tratti decisivi del nostro programma non sono riscontrabili nei programmi di altri partiti.

Piano piano la vostra presenza si sta radicando: in alcuni comuni dell’Emilia Romagna avete conquistato l’1,3 (Bologna), 1% a Forlì, Cesena, Rimini, Riccione fino all’elezione di un eletto in consiglio comunale a Riolo Terme e a Modena. Ora vi presentate alle Elezioni regionali a sostegno della Borgonzoni, perchè?
La nostra lista nasce per contrastare l’ideologia Lgbt contro la famiglia che ha generato Bibbiano. Il Popolo della Famiglia è schierato per spiegare che non sono casi isolati e quando leggiamo certe candidature tipo quelle dei Coraggiosi di Errani ci mettiamo paura. Stefano Bonaccini ha voluto la legge sulla omotransfobia, ha voluto la folle compagna per la diagnosi precoce della trisomia 21 che provocherà lo sterminio di massa dei nascituri down in Emilia Romagna, è a favore della liberalizzazione delle droghe: ha una scala di priorità opposta alla nostra e vogliamo combattere per mandarlo a casa.

E’ a conoscenza di altri casi analoghi a Bibbiano che potrebbero portare a nuove inchieste della Magistratura? Se sì in quali territori?

Uno dei meriti di Lucia Borgonzoni, per cui il Popolo della Famiglia la sostiene con convinzione, è aver posto la questione degli affidi in particolare nel territorio di Bologna fin dal 2014. E non dimentichiamo che il “metodo Val d’Enza” veniva esaltato e proposto come modello per tutta la provincia di Reggio Emilia. Il caso Veleno, poi, non lo dimentichiamo ed è scoppiato nei territori del modenese. L’Emilia ha patito un virus ideologico antifamilista che ha snaturato le procedure di affido, che in alcuni casi sono state vere e proprie fraudolente sottrazioni di minori ai genitori naturali.

A proposito di Lgbt, perchè un figlio non può essere adottato da due persone dello stesso sesso?
Perché lo dice la legge. E perché ogni bambino ha diritto a una figura paterna e a una figura materna.

Quali soluzioni propone per quei minori cresciuti in famiglie di genitori eterosessuali nelle quali avvengono violenze fisiche e psicologiche costanti?
Il Popolo della Famiglia non è contrario all’istituto dell’affido. Ma le valutazioni dei presunti “abusi” non devono essere affidate a tecnici dal comprovato vizio ideologico, come quelli ad esempio della onlus Hansel e Gretel.

Torniamo all’appuntamento elettorale: finora avete sempre corso da soli. Oggi è la prima volta che vi presentate insieme ad altri alleati. Non vi imbarazza, come Popolo della Famiglia, correre insieme a candidati che di famiglie ne hanno collezionate diverse?
Noi non siamo dei Savonarola, non improvvisiamo tribunali dell’Inquisizione. Il Popolo della Famiglia fa politica e la fa con chi trova sintonia politica. Abbiamo corso spesso da soli, stavolta partecipiamo ad una battaglia per il cambiamento a sostegno di una figura femminile di grande spessore come Lucia Borgonzoni.

Che risultato pensate di ottenere il 26 gennaio prossimo?
Il Popolo della Famiglia punta ad essere decisivo, è una battaglia che si combatterà fino all’ultimo voto e siamo convinti di aver portato a Lucia Borgonzoni un pacchetto determinante di consensi.

In Emilia Romagna negli anni molti cittadini sono migrati dal sud Italia per viverci, lavorarci, far crescere la propria famiglia e tutt’ora non pare abbiano particolare intenzione di tornare nella propria terra d’origine. Va così male questa regione?
Vanno bene anche Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli, Liguria: tutto il nord è governato da amministrazioni di colore opposto. L’Emilia Romagna da cinquant’anni ha la giunta regionale tinta di rosso, il cambiamento è necessario oltre che fisiologico, altrimenti il potere diventa incrostazione e genera errori marchiani figli della superbia. La campagna di Bonaccini per la strage dei nascituri down in regione è di stampo politico nazista e Bonaccini è talmente pieno di sé da non accorgersene. Va ricondotto su un piano di realtà.

Quali sono le vostre tre principali proposte per l’Emilia Romagna?
Reddito di maternità regionale per cancellare la cronica denatalità emiliano-romagnola che prosegue dal 2009, finanziato con l’azzeramento di tutti i finanziamenti all’associazionismo Lgbt; riapertura dei punti nascita chiusi dalla giunta Bonaccini; immediata abrogazione del piano Nipt per la diagnosi prenatale della trisomia 21.

Governo Conte: a suo avviso durerà o ha i giorni contati? Lei cosa spera?
Spero che il risultato dell’Emilia Romagna con la cacciata della giunta Bonaccini provochi, grazie ai voti decisivi del Popolo della Famiglia che ha aggregato anche Cambiamo e altri spezzoni del popolarismo, la caduta dell’orrido governo Conte che ha promesso tanto e mantenuto niente, in particolare sulle politiche di sostegno alla famiglia. Conto che ci siano elezioni politiche anticipate nel primo semestre del 2020 e che il laboratorio politico inaugurato con le regionali dell’Emilia Romagna, con un centrodestra rinnovato e rinfrescato anche grazie alla nostra presenza, possa condurre il Popolo della Famiglia al governo del Paese.

Marina Bortolani, @nextstopreggio

Fonte: NextStopReggio