Mario Adinolfi: sono già passati vent’anni

4 Dicembre 2019 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Ho visto un sondaggio sul Corriere della Sera sul più bel film italiano del ventunesimo secolo (per inciso è primo Perfetti Sconosciuti, secondo La Grande Bellezza, terzo Lo Chiamavano Jeeg Robot e sempre per la cronaca io ho votato Quo Vado?) e la cosa mi ha fatto venire in mente che sono già passati vent’anni. Pare ieri che eravamo tutti atterriti dal Millennium Bug che avrebbe afflosciato le intere difese informatiche del pianeta nel passaggio dal 1999 al 2000, nell’inaugurazione non casuale di quello che sarebbe stato il secolo della fake news, ora eccoci qua a preparare il count down per l’avvento degli Anni Venti.

Ricordando che gli Anni Venti del secolo scorso non sono stati propriamente da incorniciare, proviamo a mettere fieno in cascina salvaguardando quel che c’è di memorabile che è avvenuto nei primi due decenni del ventunesimo secolo. Fatti storici di valenza planetaria? Senza dubbio l’11 settembre 2001 su tutti, avvio di quella “terza guerra mondiale combattuta a pezzi” che ha come scenario maggiormente tragico il Medio Oriente con l’Isis a espandersi facendo attentati ovunque e la guerra in Siria che ha provocato in nove anni mezzo milione di morti e sei milioni di profughi (prevalentemente accampati in Turchia, dettaglio mai da dimenticare); poi la “stagione dei due Papi” aperta con le dimissioni di Benedetto XVI e l’avvento di Papa Francesco nel 2013, infine la prepotente crescita economica cinese ormai stabilmente seconda nel pianeta solo agli Stati Uniti, con la conseguente guerra doganale con gli Usa stessi e la presidenza Trump (con Bush e Obama i protagonisti del secolo alla Casa Bianca).

Fatti storici per l’Italia? Tre nomi su tutti, credo: Berlusconi, Veltroni e Grillo. Il primo ha fatto ballare il Paese attorno a sé per almeno tre lustri, tra clamorose vittorie e bunga bunga e condanne penali, resterà incancellabile il berlusconismo e anche l’antiberlusconismo. Veltroni ha inventato il Pd facendo calare la saracinesca sulla storia dei post-comunisti e dei post-democristiani, costruendo però una “amalgama mal riuscita” i cui danni sono evidenti ancora oggi. La corsa di Beppe Grillo dal V-day di piazza Maggiore dell’8 settembre alla imperiosa affermazione elettorale con conseguente conquista del governo del Paese dopo il 4 marzo 2018 sicuramente resterà nei libri di storia. Purtroppo sia Berlusconi che il Pd che il M5S hanno condotto l’Italia sulla soglia del baratro, malgovernando.

Dedichiamoci allora a memorabilia più leggere. Per lo sport? Facile: vittoria al Mondiale 2006 in Germania, ciclo degli otto scudetti consecutivi della Juventus, Federica Pellegrini. I libri? Gomorra di Roberto Saviano, M di Antonio Scurati, Voglio la mamma di Mario Adinolfi (scherzo). Le serie tv? Lost su tutte, The Affair la cui ultima puntata andrà in onda il 10 dicembre prossimo e The Big Bang Theory. Per i film, ovviamente ognuno ha i suoi gusti ma io trovo irrinunciabili narrazioni dello spirito del ventunesimo secolo la Venticinquesima Ora di Spike Lee, Basta che funzioni di Woody Allen e The social network di David Fincher.

E ora il resto aggiungetelo voi, salvate i vostri vent’anni del ventunesimo secolo nella memoria che non deve andare perduta.