Mario Adinolfi: Silenzio, preghiera, cani selvaggi

3 Settembre 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Con il suo silenzio Gesù vince i «cani selvaggi», vince «il diavolo» che aveva seminato la menzogna nel cuore: «Non erano persone, erano una muta di cani selvaggi che lo cacciarono fuori dalla città», spiega Papa Francesco nell’omelia del lunedì a Santa Marta. «Non ragionavano, gridavano. Gesù taceva. Lo portarono sul ciglio del monte per buttarlo giù. Questo passo del Vangelo finisce così: “Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino”. La dignità di Gesù: con il suo silenzio vince quella muta selvaggia e se ne va. Perché non era arrivata ancora l’ora. Lo stesso accadrà Venerdì Santo: la gente che Domenica delle Palme aveva fatto festa per Gesù e gli aveva detto “Benedetto Tu, Figlio di Davide”, diceva “crucifige”: avevano cambiato. Il diavolo aveva seminato la menzogna nel cuore, e Gesù faceva silenzio».

Il silenzio di Gesù, dunque, come reazione a chi semina scandalo: «Il silenzio che vince, ma tramite la Croce», specifica il Papa. «Il silenzio di Gesù. Ma quante volte nelle famiglie incominciano delle discussioni sulla politica, sullo sport, sui soldi e una volta e l’altra e quelle famiglie finiscono distrutte, in queste discussioni nelle quali si vede che il diavolo è lì che vuol distruggere … Silenzio. Dire la sua e poi tacere. Perché la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa. Non è facile, quello che ha fatto Gesù; ma c’è la dignità del cristiano che è ancorata nella forza di Dio. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera». Francesco ha detto la sua: a chi vuole buttarlo giù oppone il silenzio di Gesù, che è lo stesso davanti alle accuse ripetute da Pilato. Non si difende, perché “la verità è mite e silenziosa”. Bisogna chiedersi perché il Papa non abbia pronunciato un semplice “non è vero”, davanti alla non provabile denuncia di Viganò di averlo avvertito del dossier su McCarrick. Un furbo l’avrebbe fatto, chi potrebbe smentire un’asserzione del Papa? La scelta del silenzio, ora, è ancora più convincente.

Io so che la divisione e lo scandalo provocati nella Chiesa dal memoriale Viganò hanno come obiettivo provocare un forte indebolimento dell’autorità della figura del Papa, fino ad arrivare alle dimissioni esplicitamente richieste nel testo dall’ex nunzio vaticano negli Stati Uniti. Una banda non dissimile ha tramato per anni fino a giungere a rubare documenti riservati nella camera stessa del Papa, anche allora per bloccare le riforme volute da Benedetto. C’è chi contrappone Benedetto a Francesco, io leggo un filo di continuità che li lega indissolubilmente: sono due papi fatti oggetto di attenzioni malevole miranti a disarcionarli dalla Cattedra di Pietro, entrambi si sono battuti contro la lobby omosessuale nella Chiesa e hanno vietato l’ordinazione sacerdotale dei seminaristi con tendenze gay, entrambi hanno dovuto fronteggiare pesantissimi scandali di natura sessuale riguardanti la Chiesa e lo hanno fatto con grande severità, entrambi hanno combattuto nella Chiesa americana le tendenze scismatiche, marginalizzando i prelati più discussi e Francesco togliendo la berretta cardinalizia a McCarrick.

Benedetto, dopo sette anni e qualche mese di pontificato ha annunciato la sua rinuncia al Soglio pontificio. Ora Francesco è Papa da cinque anni e mezzo, deve subire lo stesso tipo di attacco per via delle riforme avviate soprattutto in Curia ma non solo. Gli esclusi si infuriano e vogliono fargliela pagare, chi ha visto frustrate le proprie ambizioni anche, chi coltiva ambizioni per un futuro che deve essere però immediato anche. Questa miscela esplosiva messa in mano a giornalisti atei che venderebbero volentieri se non la madre certamente nostra Madre Chiesa per una copia in più di libro (Nuzzi, mi piace fare i cognomi) o di giornale (Belpietro) agiterebbe chiunque, figuriamoci la persone che è l’obiettivo di tale bomba mediatica. Francesco risponde con il silenzio di Gesù davanti agli accusatori: “La verità è mite, la verità è silenziosa”. Non è facile farlo, ci vuole tanta fede.

Io credo che Papa Francesco sia uomo di fede. Molti che lo accusano sono accecati dalla rabbia e non lo sono, forse non lo sono più. La differenza pesa.