LETTERA A LUCIA di Mario Adinolfi per Notizie ProVita

28 Febbraio 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Cara Lucia D’Anna, lei afferma che votare Popolo della Famiglia non sarebbe un voto “dato con il cervello” domenica prossima. E lamenta anche che al PdF sia stato concesso “molto spazio” su Notizie ProVita. Il “molto spazio” sarebbe un’intervista a me, della quale ringrazio la redazione e la direzione. In effetti Notizie ProVita poteva silenziarci e far parlare solo i candidati del centrodestra, come è avvenuto peraltro su tutti i quotidiani e le tv nazionali. Ma ha ritenuto che potesse essere interessante far leggere anche a lei le nostre opinioni e in effetti non sbagliavano, perché quell’unico articolo dedicato al Popolo della Famiglia ha attirato la sua attenzione e la sua reazione.

Io credo che lei sbagli, signora Lucia. Credo che l’unico voto dato con il cervello domenica 4 marzo sia quello dato al Popolo della Famiglia. Suppongo che lei sia tra i sostenitori della piazza dei Family Day. Forse avrà addirittura partecipato. Per che cosa siamo scesi in piazza? Per fermare la legge Cirinnà. Quale forza politica, una sola, ha nel programma l’abrogazione della legge Cirinnà? Solo il Popolo della Famiglia. Altri singoli volenterosi candidati nelle altre forze politiche lo dichiarano, ma in un contesto (quello del centrodestra) le cui leadership hanno con chiarezza affermato che la legge Cirinnà non la toccheranno. Per forza, candidano nelle loro fila decine di parlamentari che hanno votato a favore di quella legge. Sa quanti sono stati i voti contrari alla Camera sul biotestamento? Trentasette. Su seicentotrenta aventi diritto al voto, quasi duecento dei quali di centrodestra. Esiste un partito di centrodestra che propone l’abolizione del biotestamento? No, nessuno. Candidano Giulia Bongiorno capolista in cinque circoscrizioni piuttosto o Maurizio Lupi o Enrico Zanetti o Fabio Tosi o l’ineffabile ministro Costa. Sa qual è l’unica forza politica che propone l’abolizione del biotestamento? Il Popolo della Famiglia.

Al Popolo della Famiglia servono ottocentomila voti per entrare in Parlamento (ipotesi affluenza del 70%, cifra necessaria per fare il 3% al Senato). Se entriamo diventiamo decisivi per la formazione di una maggioranza di governo e, come dice il nostro segretario Gianfranco Amato, saremo “il chiodo conficcato nella coda del serpente” per dire al centrodestra di smettere con le sue ambiguità. Quanto al rischio di far perdere in alcuni collegi i candidati del centrodestra, questo è semplicemente inesistente. Prendo il caso del mio collegio, Senato Roma 1. Ci sono Emma Bonino, un professore pentastellato, Federico Iadicicco ed io come rappresentante Pdf. Chiunque conosca anche solo da lontano la politica romana sa che Emma Bonino ha zero possibilità di vincere quel collegio. Iadicicco deve guardarsi dal pentastellato e non polemizza mai con noi perché sa bene che il PdF attira (quando i sondaggi si potevano pubblicare era evidente) voto grillino-cattolico in uscita dal M5S. Quindi noi aumentiamo, non diminuiamo, le possibilità di affermazione dell’esponente di Fratelli d’Italia. Il Pd a Roma, dove si è votato tre mesi fa, è al 14%. La Bonino non verrà mai eletta nel collegio Roma 1, ma sul proporzionale se la sua lista farà il 3%.

Ogni voto per il Popolo della Famiglia, cara Lucia, è un voto dato con il cervello. E anche con il cuore e senza naso turato. Sarà un voto dato con gioia. Spero che, se dovessimo farcela in questa impresa contro il fuoco amico e nemico che sono scatenati all’unisono chissà perché, questa gioia sia anche la sua.