INSULTI. MA IO NON SONO LA BOLDRINI

5 Febbraio 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Come sapete la polizia postale ha rapidamente identificato ed è piombata in casa dell’autore di un fotomontaggio di pessimo gusto contro Laura Boldrini, candidata di Liberi&Uguali. Che sono un più uguali di noi poveri cattolici del Popolo della Famiglia. A cui può essere detto di tutto, sulla pagina del principale quotidiano italiano, senza che neanche la redazione si senta in dovere di moderare i commenti. Così dopo essere stato insultato direttamente dalla regia di Sky Tg24, basta andare sulla pagina Facebook del Corriere della Sera e scoprire il campionario di insulti contro il presidente nazionale del Popolo della Famiglia che il quotidiano ritiene tollerabili.

Molti si firmano con presunto nome e cognome. Alberto Mira: “Adinolfi è una persona mentalmente malata, probabilmente anche l’obesità è causata dalla frustrazione e dalle serie problematiche che ha; spero per lui che si sia già affidato alle cure di un buon psichiatra”. Più colorito Riccardo Pisetsky: “Ma io denuncerei i genitori!! Cresciuto a pane fajoli e cotiche!! Te conviene magnà er sapone! Così quando scu… fai le flatulenze te escono le bolle de sapone”. Simile un Massimiliano Brown: “Sta busta de fango”. Corrado Squintu: “Un maiale”. Si vanta Piero Lanave: “Adinolfi legittima e sdogana il politically uncorrect”. Traduzione: contro Adinolfi si può scrivere e dire di tutto, è legittimo. Ilaria Pusceddu Spada va sul semplice: “Ignorante, scemo”. Valter Calvese stessa linea: “Un elefante senza cervello”. Susanna Moschetti non si discosta: “Troppo scemo”. Anna Molinari propone attacchi violenti di tipo fisico: “Una capata in bocca”.

Ce ne sono quattrocento di commenti così, allegramente leggibili sulla pagina del Corriere della Sera su Facebook. Ora io pongo una semplice riflessione. Se la capata in bocca avesse avuto per potenziale destinataria Laura Boldrini, Anna Molinari si sarebbe ritrovata con la polizia postale a casa. Se le categorie sociopolitiche toccate da quegli altri insulti fossero stati i neri, gli omosessuali, gli ebrei, i musulmani, i giornalisti, i rom potete stare certi che sarebbe scoppiato il finimondo. Quell’elenco di insulti è invece rivolto a un obeso cattolico e, come spiega Andrea Costantini nell’unico commento ragionevole trovato nella bacheca del Corriere della Sera, “contro Salvini e Adinolfi si può scrivere di tutto”.

Io credo che questo imponga un qualche livello di riflessione, che so, a Massimo Gramellini, uno che è sempre a disagio con gli haters. Che però se sono haters di coloro che lui considera avversari politici o culturali o religiosi, allora vanno benissimo. E non si capisce che se anche i grandi giornali e i grandi giornalisti adottano la categoria amico-nemico per valutare la violenza della rete, allora risulteranno come risultano oggi: assolutamente non credibili quando vogliono fare i fervorini da santarelline su razzismo e dintorni.

O siamo tutti Laura Boldrini o non lo è nessuno e scatta la giungla. Mi aspetto la solidarietà del presidente della Camera.