LA CATASTROFE ETICA

11 Gennaio 2018 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

La catastrofe etica provocata dai 945 eletti nel passato Parlamento non ha bisogno di parole per essere descritta. Come sempre bastano i numeri.
Anno 2015, entra in vigore il divorzio breve, istituto che causa un’impennata immediata del 57% dei divorzi. Votano a favore tutti: su 945 sono contrari 11 giapponesi al Senato, 19 alla Camera.
Anno 2016, entra in vigore la legge Cirinnà proposta dal Pd che all’ultimo momento litiga con il M5S e allora arriva il soccorso del centrodestra: Denis Verdini organizza i senatori determinanti al varo della legge, altri eletti del centrodestra che addirittura erano in prima fila ai Family Day (Lupi, Alfano, Costa, Schifani e l’elenco è lungo) con un clamoroso voltafaccia dicono sì alle legge. Se non l’avessero fatto, la legge Cirinnà non ci sarebbe.
Anno 2017, incredibilmente nelle ultime settimane di legislatura questo Parlamento eticamente catastrofico decide che l’emergenza non è “giovani, natalità e lavoro”, ma varare in fretta e furia la legge su “biotestamento” e Dat. Basterebbe un po’ di serio ostruzionismo per fermare la legge o che i soliti Lupi e compagnia minaccino di far mancare i voti alla legge di bilancio. Niente. Nell’indifferenza etica generale la legge che ucciderà i malati per fame e per sete passa: alla Camera solo 37 contrari su 630, al Senato 71 su 315. Gli eletti del centrodestra sono 240. Solo una minoranza vota contro. Alcuni leghisti e forzitalici votano addirittura a favore, i più non si fanno trovare in aula, in Fratelli d’Italia su 12 eletti, 10 sono assenti al momento del voto.
Ora è campagna elettorale e sono tutti invece a fare proclami sulla vita e sulla famiglia. Firmeranno “impegni” che non hanno nessun valore perché fino a ieri non si sono impegnati. Sono gli stessi da decenni e non possiamo ricordare una legge a favore di chi cresce i figli, solo vessazioni economiche e culturali e morali. Per questo il 4 marzo ragione vuole che si esca dai vecchi schemi, dal voto a politici screditati dal loro non agire o agire male, scegliendo l’aria pulita del Popolo della Famiglia e del suo programma ancorato ai principi essenziali e non negoziabili. Perché i numeri hanno raccontato che i 240 eletti del centrodestra hanno generato i trasformisti necessari a far passare le norme mortifere e antifamiliste concepite dal Pd e culturalmente supportate del M5S. L’errore di eleggerli nel 2013 non può essere compiuto di nuovo nel 2018, altrimenti alla prossima occasione nel 2023 per salvare l’Italia sarà troppo tardi.