CONSULTA: UTERO IN AFFITTO E’ OFFESA ALLA DONNA

18 Dicembre 2017 Mario Adinolfi
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Circoli, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, Nicola di Matteo

Segnatevela con attenzione questa sentenza 272 del 2017 emessa dalla Corte Costituzionale che definisce così la maternità surrogata: “Offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”. L’utero in affitto in Italia è vietato, resta vietato e la Consulta spiega perché. Il dispositivo parla anche di “elevato grado di disvalore” connesso alla “gestazione per altri” o chiamatela come vi pare. Ora sarebbe il caso che si facesse valere la lettera della legge 40, articolo 6, comma 12 che punisce con due anni di carcere e un milione di euro di multa non solo chi utilizza l’utero in affitto, ma anche chi lo pubblicizza. Magari è tempo che qualcuno passi a casa da Nichi Vendola e gli spieghi che quel che ha fatto è contro la legge, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane. Poi può passare anche dal senatore Sergio Lo Giudice per dirgli che le due procedure di maternità surrogata che hanno pubblicizzato sono considerate dalla Costituzione italiana portatrici di un elevato grado di disvalore. Così forse lo capisce anche Tiziano Ferro e tutti coloro che vogliono giocare a fare i genitori umiliando le donne e comprando i loro figli affermando che “la mamma non esiste” e “è solo un concetto antropologico”. I bambini hanno diritto alla mamma, gli adulti non hanno diritto a comprarsi i bambini e meno che mai ad affittare gli uteri delle donne. Sembrava una ovvietà, ma oggi dobbiamo salutare con un sospiro di sollievo una sentenza della Corte Costituzionale. Segnatevene bene il numero, 272 del 2017, ora fatene valere le giuste conseguenze nell’ordinamento giuridico italiano. E chi ha trattato i bambini e le donne come cose, peraltro da sinistra e facendo leva sulla propria ricchezza e sulla condizione di bisogno dei soggetti trattati come oggetti, almeno un poco oggi si vergogni.