Ci prendono per il …

6 Luglio 2017 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Vi ricordate il tanto sbandierato “limite a 240mila euro” per i compensi in Rai? E’ lo spettacolare esempio di come ci si affanni a trovare modalità sempre nuove per prendere per il culo il popolo italiano. Il limite viene stabilito dal governo Renzi, proclamato ai quattro venti come fattore di moralizzazione, annunciato come grande novità storica a viale Mazzini. Si scopre nel frattempo che Renzi aveva piazzato il suo amico Campo Dall’Orto nel ruolo di super direttore generale a stipendio tre volte superiore al limite, poi comunque Campo Dall’Orto si mette a fare troppo di testa sua e finisce a gambe all’aria (Renzi dice di amare la meritocrazia ma in realtà vuole solo suoi camerieri). Arriva Mario Orfeo, già fedelissimo renziano direttore del Tg1, ora direttore generale e come primo atto ci propone un bel contratto a Fabio Fazio a oltre 11 milioni di euro. E il limite ai 240mila euro? Per lui non vale, si fanno un po’ di impicci e di imbrogli, lo si paga un po’ qui e un po’ sulla sua società, carta vince e carta perde, insomma chi se ne frega del limite. Però, per stare sicuri, ora emerge anche un bel documento Rai in cui si mette nero su bianco che se sei “artista”, il limite di 240mila euro non vale. E chi è l’artista? In burocratese Rai ecco la risposta: “Possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista ovvero dì creare/aggiungere valore editoriale in termini di elaborazione del racconto nelle sue multiformi declinazioni (intrattenimento, sport, musica, scienza, sapere, spettacolo, ecc.) coerentemente all’obiettivo generale di servizio pubblico”. Oh, una bella supercazzola di tognazziana memoria. Sono artisti tutti e nessuno. In sostanza deciderà Orfeo, tra coloro che non rompono i coglioni ai politici, altrimenti si fa la fine di Giletti.