LA RISPOSTA ALL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI

9 Maggio 2017 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

C’è l’Ordine degli psicologi che mette sotto indagine interna il dott. Giancarlo Ricci che ha la sola colpa di ritenere importante per la crescita di un bambino la presenza di una figura materna e una figura paterna, diverse e complementari. E c’è per fortuna una risposta che comincia a essere organizzata e corale. Tonino Cantelmi presiede l’Aippc (Associazione italiana psichiatri e psicologi cattolici) che ha più di 400 iscritti, oltre 1.500 simpatizzanti e non ci sta e lo dice chiaro intervistato da Avvenire: “Sorprende l’accanirsi contro il dottor Ricci, persona colta e saggia, oltre che psicologo professionalmente di gran valore. Tra le cose più sconcertanti c’è il richiamo ad un articolo del codice deontologico che sanziona inadeguatezze formative: il dottor Ricci ha un curriculum scientifico impressionante. Sorprende la decisione di avviare questo procedimento sia per il tipo di addebiti, davvero difficili da considerare tali (e quello su padre e madre sfiora il ridicolo: davvero è discriminante ritenere che la condizione più protettiva per la salute mentale sia una famiglia, come dimostrano recenti dati pubblicati da un rapporto internazionale?), sia per la raccolta firme che sostiene l’esposto: il fumus persecutionis andrebbe considerato. Reclamo il rispetto per i pazienti: molti pazienti denunciano il non rispetto per le proprie convinzioni religiose, che psicoterapeuti rozzi liquidano come inutili o addirittura patologiche. Questa è una forma di discriminazione”. E alle discrimazioni si risponde in maniera organizzata. Gli psicologi cattolici siano coraggiosi come Cantelmi e si espongano.