LASCIATE LA MOGLIE, PUNTATE AL SUOCERO

23 Novembre 2016 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

La finta unione civile omosessuale autorizzata dalla legislatrice Monica Cirinnà tra due amici di Schio eterosessuali che vogliono passare la pensione di un settantenne ad un batterista jazz cinquantaseienne, si è svolta con un surplus d’inganno. Evidentemente vergognandosi un po’ i due finti gay hanno dato appuntamento a tutti sabato alle 12, poi quatti quatti con la complicità dell’assessore che ha steso l’atto e in quanto pubblico ufficiale sarà chiamato a risponderne (certo non potrà dichiarare di non essere a conoscenza della finalità previdenziale dichiarata ai quattro venti dai nubendi) hanno fatto tutto in fretta e furia alle 9.30 per non dover rispondere alle domande dei giornalisti. Si fossero fatti trovare avremmo chiesto cosa pensano loro e cosa pensa Monica Cirinnà del fatto che il luminoso esempio di Schio possa essere ripreso in tutta Italia, grazie alla sapiente legislazione contro la famiglia naturale varata dalla 17esima legislatura repubblicana. In sostanza ogni marito potrà utilizzare il divorzio breve per rompere rapidamente con la propria moglie, puntando al suocero e al suo assegno pensionistico garantito in reversibilità previa unione civile sul modello Schio. Disperati perché la legge Cirinnà è un flop inatteso, altro che svolta epocale, ora provano a gonfiare i numeri con gli imbrogli: il Corriere della Sera deve inventarsi un titolo con “quasi mille” unioni gay già celebrate, dato totalmente falso che prova a sommare anche le “prenotazioni”. I numeri corretti come sempre li leggete qui: in tutto sono 563 le unioni gay del 2016, d’altronde basta leggere i dati Istat e si saprebbe che le coppie omosessuali conviventi sono 7.513. E per questo pugno di persone e per gli imbrogli conseguenti a una legge vergognosa, milioni di donne che si sono dedicate alla famiglia e ai figli presto o tardi perderanno l’istituto della pensione di reversibilità. Sapranno chi devono ringraziare.