L’INFORMAZIONE CRISTIANA E LA LIBERTA’

4 Novembre 2016 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Padre Livio Fanzaga è ancora una volta con Radio Maria sottoposto a pubblica lapidazione per qualcosa che né lui né nessun conduttore dell’emittente ha mai affermato. Eppure tutti scrivono il contrario, prendiamo il Corriere della Sera, pagina 8: “E mentre tutto il Paese esprime solidarietà ai terremotati, dalle frequenze di Radio Maria padre Livio Fanzaga ha detto, in sostanza, che il terremoto è un «castigo divino» di Dio contro l’Italia delle unioni civili, «offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio»”. E quello che scrive il Corriere della Sera lo riscrivono a cascata tutti i giornali, Dagospia arriva a scoppio ritardato e pubblica l’articolo-madre, quello dell’Espresso, che ha originato questa bufala. La titolazione di Dagospia non lascia spazio ai dubbi: “Per Radio Maria il sisma è un castigo divino per le unioni civili”, grande foto di padre Livio al microfono, notizia messa in rete alle 16.58 del 4 novembre. Qualcuno avverta Roberto D’Agostino che nel frattempo da ore l’Espresso, il cui articolo ovviamente campeggiava anche sull’home page di Repubblica, era stato costretto a pubblicare questa smentita: “In un primo momento avevamo attribuito la dichiarazione choc sul terremoto al direttore di Radio Maria ma non potendo indentificare con certezza la voce dello speaker abbiamo eliminato il nome. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori”. Qual è il titolo dell’articolo dell’Espresso-Repubblica ripubblicato da Dagospia affinché circolasse a manetta negli ambienti che contano? Eccolo qui: Terremoto, Radio Maria “colpa delle unioni civili”. Il bello è che l’Espresso pubblica anche il minutino di audio incriminato e basta ascoltarlo: la frase citata tra virgolette nella titolazione non c’è, non si parla in alcun modo delle unioni civili, neanche nei quaranta secondi di trasmissione di un altro conduttore che vengono manipolati e montati. L’Espresso cita il 30 ottobre come data del misfatto. Il 30 ottobre era domenica e padre Livio non aveva alcuna diretta.
Dunque ricapitoliamo. Tutta, ma proprio tutta l’informazione italiana, dal gruppo Espresso-Repubblica al Corriere della Sera fino a Dagospia passando per il Fatto Quotidiano e Raiuno dicono che il 30 ottobre padre Livio Fanzaga a Radio Maria ha affermato che il terremoto è un castigo divino inviato per “colpa delle unioni civili” (virgolettato nella titolazione). Il 30 ottobre padre Livio non aveva alcuna diretta in conduzione, non ha dunque affermato quello che gli viene addebitato, anche l’altro conduttore incriminato non ha mai parlato di unioni civili, la frase semplicemente non è stata mai pronunciata da nessuno. Ovviamente arriva subito la smentita di Radio Maria. Smentisce con un giorno di ritardo anche l’Espresso che ha originato la lapidazione. Ma il 4 novembre alle 16.58 Dagospia ancora ripubblica senza alcuna precisazione la notizia falsa che continua a circolare ovunque, indisturbata, alle 17.15 la trasmissione di Raiuno la Vita in Diretta riprende la stessa notizia falsa e la comunica a milioni di telespettatori. Il tutto, semplicemente, non è mai avvenuto.
Il 30 ottobre, quello stesso giorno, uno scrittore che si chiama Massimiliano Parente che ha il libro in uscita tra poche ore con Mondadori firmato insieme a Vittorio Feltri, pubblica una fotografia di un edificio religioso in macerie e scrive che trova “divertente” che crollino le chiese. A un suo fan che gli chiede spiegazioni, risponde serafico: “Il problema è che poi le ricostruiscono”. Viene intervistato da Radio Rock e ribadisce il delirio. Ma lo scrittore appartiene alla nota lobby, quando insulta il sottoscritto utilizzando gli argomenti più imbecili ottiene sempre un titolo con gigantesca foto su Dagospia. Se uno scrittore americano avesse pubblicato una foto delle Torri Gemelle colpite commentando che trovava “divertente” che fossero crollate, semplicemente non avrebbe più potuto camminare per le strade degli Stati Uniti, altro che libro in uscita con Mondadori a braccetto con Feltri, manco gli hamburger da McDonald gli facevano girare. Invece a difesa del delirio di Parente scatta il meccanismo degli amici: non una riga sul Corriere della Sera, non una riga su Repubblica, manco Roberto D’Agostino sempre prodigo di spazio per il suo amichetto mette una parola sulla “provocazione” del sedicente scrittore. Parte la cintura delle tutele, la cazzata di Parente è perdonata e circondata dal silenzio dei media che contano. Eppure il 30 ottobre è il giorno del sisma, ci sono paginate e paginate sui giornali che lo raccontano, ma neanche mezza riga di accenno al caso, a La Vita in Diretta sono distratti, riesco io a dire qualche parola il giorno dopo a Canale 5 ma la conduttrice subito cambia discorso.
Per padre Livio invece la gogna mediatica sulla notizia totalmente inventata scatta e dura per giorni. Mi chiama una radio e io mi infurio (questo il link per chi fosse interessato http://www.ilfattoquotidiano.it/…/adinolfi…/3168446/ ripreso dal Fatto Quotidiano) e mi sono anche chiesto proprio sul piano personale: “Mario, ma perché ti incavoli tanto?”. Sì, certo, sono legato a Radio Maria per via de Il Mormorio di un vento leggero, una trasmissione che mi sono divertito a condurre per un dialogo sempre vivo con un pubblico molto attento, ma io non conosco personalmente padre Livio, non l’ho mai incontrato, credo di averlo sentito forse al telefono una volta. Che me ne viene a difenderlo quando tutti, alcuni purtroppo anche nel mondo cattolico, gliene dicono di ogni? Poi ho capito la ragione della mia furia: difendendo padre Livio Fanzaga difendo non solo il mio mestiere di giornalista, svilito da approssimazioni e falsità nel dare notizie in un modo o nell’altro a seconda di simpatie, antipatie e interessi, ma anche se non soprattutto difendo il diritto di esprimersi, credo persino la libertà stessa, di una informazione che voglia dirsi genuinamente cristiana. Questa è una battaglia di libertà che dovrebbe interessare tutti, perché il linciaggio a cui vengono sottoposti una radio fortemente autonoma anche dai ricatti della pubblicità commerciale come è Radio Maria e una figura comunicativamente carismatica come quella di padre Livio Fanzaga, è una forma di linciaggio basato su notizie false o costruite ad arte che potrebbe toccare a tutti, quando la ruota girerà e le mode cambieranno. Questa è la fase storica in cui vengono massacrati conduttori, giornalisti, scrittori cristiani che difendono la famiglia naturale o particolarmente impegnati sul fronte della difesa della vita. Domani gli obiettivi potrebbero essere altri. Non sempre i Massimiliano Parente di turno trovano lobby e amici a costruire la cintura protettiva alle loro minchiate quotidiane. La gogna mediatica può arrivare per tutti. E non è un bello spettacolo.
C’è poi il tema del “castigo divino”, che è un tema teologicamente molto appassionante, che chi ha studiato teologicamente le vicende che vanno dal diluvio universale alla distruzione di Sodoma e Gomorra, fino all’annunciata da parte di Gesù devastazione del Tempio di Gerusalemme. Non è questa la sede per discuterne e non sono titolato a parlarne. A scanso di equivoci non direi mai, perché non lo penso, che il terremoto sia un castigo divino per la legge sulle unioni civili. Ma vi dico che il primo pensiero dopo aver vissuto il terrore della scossa delle 7.41 del 30 ottobre è stato quello di chiedere, l’ho anche scritto, una grande e silenziosa e umile Preghiera per l’Italia. Siamo ancora liberi di poterla chiedere? Siamo ancora liberi di poterlo pensare? Siamo ancora liberi di poter pregare? Siamo ancora liberi?