VADEMECUM PER LA DIFESA DEL VOTO AL PDF

4 Giugno 2016 Mario Adinolfi
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Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Oggi, sabato, alle ore 16 si costituiscono i seggi in cui domenica dalle 7 alle 23 si voterà per le amministrative. Oggi alle ore 16 i rappresentanti di lista del Popolo della Famiglia, muniti di delega a rappresentare il Pdf firmata (firma autenticata) dai delegati di lista, si dovranno presentare dai presidenti di seggio per diventare componenti del seggio stesso. Ogni rappresentante sulla delega può avere un supplente (compilare il campo relativo con nome e cognome, data di nascita e domicilio) che potrà sostituirlo in caso di assenza temporanea dal seggio. I rappresentanti di lista sono i soli a poter circolare per il seggio con addosso il simbolo del Popolo della Famiglia. In alcuni casi i nominativi dei rappresentanti di lista sono stati precedentemente segnalati all’ufficio elettorale, nella stragrande maggioranza dei casi saranno i rappresentanti di lista stessi a consegnare la delega che li legittima al presidente di seggio che dovrà annotarla a verbale. I rappresentanti di lista parteciperanno allo scrutino di domenica alle 23 con diritto di parola. Possono assistere allo scrutinio del seggio anche i candidati, ma senza diritto di parola. I criteri da tenere presente per difendere i voti assegnati dagli elettori al Popolo della Famiglia sono i seguenti:
1. TUTELARE LA VOLONTA’ DELL’ELETTORE
I rappresentanti di lista Pdf devono ricordare al presidente di seggio che il principio guida del suo lavoro è “identificare la volontà dell’elettore” al di là di dettagli o piccole sviste. Il voto per il comune consta di tre passaggi: il voto al sindaco, il voto alla lista e gli eventuali voti di preferenza. Ogni voto dato al simbolo comporta automaticamente l’effetto trascinamento sul voto al sindaco, in assenza di altre indicazioni di voto. A Roma ogni voto dato al simbolo del Popolo della Famiglia, insomma, vale come voto dato a Mario Adinolfi sindaco. Non vale l’inverso: se si vota solo Mario Adinolfi sindaco con una croce sul nome prestampato, il voto non va automaticamente alla lista. Se sono segnati due o più simboli o due o più candidati sindaci la scheda è nulla. Si può invece segnare un candidato sindaco e una lista appartenente a un altro schieramento: in questo caso ci troviamo davanti a un voto disgiunto, consentito dalla legge per le comunali.
2. CAUSE DI NULLITA’ DELLA SCHEDA
La legge sostiene che vadano invalidate le schede che contengano “segni di riconoscimento” potenzialmente tendenti a far identificare l’elettore. Concretamente, eventuali voti espressi ad esempio con i numeri di lista nelle preferenze spesso vengono annullati. Nessun numero deve comparire sulla scheda, anche se l’interpretazione estensiva della volontà di “identificare la volontà dell’elettore” può portare a rendere validi almeno voto al sindaco e voto alla lista, annullando le sole preferenze espresse. Sarà il voto di preferenza infatti a causare i problemi maggiori: cognomi scritti male, cognomi dei sindaci scritti come fossero preferenze, cognomi di candidati di altre liste scritti accanto al simbolo sbagliato. In tutti questi casi la nullità riguarda solo il voto di preferenza, non l’intera scheda, che deve ritenersi valida agli effetti del voto al sindaco e all’eventuale voto di lista espressi.
3. IL CLIMA DI TENSIONE AI SEGGI
In molti casi, anche per la stanchezza di uno scrutinio che si protrarrà durante la notte, si registreranno momenti di tensione ai seggi. I rappresentanti di lista del Popolo della Famiglia siano sempre e comunque fautori di un lavoro di stemperamento delle tensioni, questo aiuterà il lavoro di tutti e ci metterà in condizione di credibilità nella delicata fase dello spoglio. Conviene stipulare alleanze con altri rappresentati di lista in particolare di liste minori, per controllare contemporaneamente più seggi dividendosi il lavoro di presidio.
4. SCHEDE BIANCHE, NULLE E CONTESTATE
Le schede con voti chiaramente identificabili saranno la stragrande maggioranza e saranno tecnicamente schede che comporranno il monte dei “voti validi”. Ci sono poi le “schede bianche” (schede con nessun segno, vanno fatte vedere al momento dello spoglio a tutti i componenti del seggio, i rappresentanti di lista controllino bene che non ci sia nessuna croce sul simbolo Pdf che essendo blu potrebbe non essere immediatamente visibile) che vanno immediatamente timbrate e firmate da due componenti del seggio; le “schede nulle” in cui non sia stato in alcun modo possibile identificare la volontà dell’elettore; le “schede contestate”: se un’assegnazione o una mancata assegnazione di voto non convince il rappresentante di lista, questo ha il potere di contestare la decisione del presidente di seggio che dovrà inserire la relativa scheda nell’elenco delle schede contestate il cui destino sarà deciso in sede di sezione elettorale centrale.
5. LA SEZIONE ELETTORALE CENTRALE
La sezione elettorale centrale per la proclamazione degli eletti comincerà a lavorare martedì 7 giugno mattina. Come in qualsiasi sezione elettorale, anche alla centrale il Popolo della Famiglia ha diritto a indicare due rappresentanti sempre nominati dai delegati di lista. Fondamentale essere presenti, per partecipare all’assegnazione delle schede contestate e assicurarsi che non siano commessi “scippi” di voti. Alla fine dei propri lavori la sezione elettorale centrale proclama gli eletti. E la tornata amministrativa del 5 giugno 2016 avrà finalmente i suoi risultati ufficiali.
Buon lavoro ai rappresentanti di lista del Popolo della Famiglia, sentinelle a presidio del voto espresso dai cittadini a nostro sostegno, che non deve in alcun modo andare sprecato.